Bufala sul tampone Covid: la fake news dei complottisti

Da settimane sul web gira una nuova bufala sul Covid: per i complottisti, il tampone rompe la barriera sanguigna ematoencefalica del cervello

Tampone Covid
Tampone Covid (foto Pixabay)

Da quando il Coronavirus è entrato a far parte delle nostre vite c’è qualcosa di ancora più grande al quale abituarsi: le bufale in rete. L’ultima, che sta girando da qualche settimana, è legata alla modalità con cui viene effettuato il tampone per scoprire se si è positivi o meno al Covid. Secondo una recente “fake news”, il tampone romperebbe “la barriera sanguigna ematoencefalica del cervello”.

La gravità, ovviamente, è legata al fatto che molte persone credono a questa frottola palesemente inventata e soprattutto falsa a tal punto, come sempre, da generare soltanto panico e pessima informazione. Come ogni bufala che si rispetti, la notizia non gira soltanto sui social, ma anche su Whatsapp.

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Il testo della fake news e da dove è partita

Covid Fake News
Fake news Covid – Tampone (foto Pixabay)

Ormai la falsa notizia gira da giorni su tutti i canali possibili e nel giro di poco tempo è arrivata all’attenzione di tutti. Il testo “virale” sottolinea come il tampone sia estremamente dannoso per la salute dell’uomo, poiché inserendo delle bacchette nel naso, queste possono rompere la barriera ematoencefalica del cervello e di conseguenza i microbi possono passare attraverso questi vasi sanguigni rotti ed entrare nell’organismo. Seconda questa teoria il tampone quindi dovrebbe essere il primo “portatore” di Covid.

A lanciare la cosa è stato un canale complottista su Youtube, ma prima ancora è apparso un post Facebook condiviso su un pofilo privato. A girare è un video “cattura like” che spiega in modo dettagliato come viene effettuato il tampone. Bisogna dunque aver paura di questa procedura? Le famose “bacchette” per il tampone hanno in realtà un punto di rottura che evita ogni tipo di danno qualora dovesse capitare un errore umano.  Di pari passo a questa notizia, ormai gira anche il fatto che si tratti solo di una bufala, ma è lecito comunque fare una raccomandazione: quando si leggono articoli ambigui o in particolare quando si tratta di salute, è importante controllare sempre fonti certe.

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