Bonino annuncia una marcia a Natale per l’amnistia

La signora ministro Emma Bonino, come le piace definirsi, ha annunciato una marcia per il giorno di Natale a favore della riforma elettorale, per l’amnistia e per un giustizia giusta. Alla trasmissione Rai Virus di Nicola Porro è andata in onda venerdì un ministro caparbio, dignitoso e diretto che risponde alle domande in modo pertinente e chiaro senza troppi giri di parole. Ecco quindi che alla domanda: “Finanziamento pubblico dei partiti, carceri, responsabilità civile dei magistrati, l’Italia di oggi è incostituzionale?” il ministro Bonino risponde chiaramente: “L’Italia di oggi viola trattati internazionali, viola precetti costituzionali, per quanto riguarda la giustizia, il trattamento inumano nelle carceri e tutte le accuse a migliaia di condanne che abbiamo avuto dalla Corte europea dei Diritti dell’uomo. L’Italia ha bisogno di recuperare lo stato di diritto, il senso della Legge“. Da qui il lancio dell’appuntamento natalizio.

Quando era vice presidente del Senato la Bonino disse “L’Italia non è una democrazia” e ora ribadisce il concetto dicendo che questo è un regime di partiti, una partitocrazia. Il sistema americano e anglosassone sarebbero l’ideale per smaltire la mole dei partiti: due partiti, uno alla maggioranza e uno all’opposizione. La sentenza della Corte europea dei diritti dell’uomo è solo la goccia che ha fatto traboccare il vaso: da anni Emma Bonino e Marco Pannella lottano senza sosta per denunciare una situazione che viene dal basso, dalle carceri, dagli ultimi degli ultimi ma che ha in sé conseguenze ben più grosse che derivano dai piani alti. Ecco che allora i nove milioni di processi soffocano l’economia, le aziende, i cittadini a causa della loro durata decennale, rendendo insostenibile e incomprensibile la situazione della Giustizia in Italia.

La riforma deve arrivare per realizzare una Giustizia giusta che al momento risulta assente: “La riforma della giustizia è la vera riforma strutturale di cui l’Italia ha bisogno per sbrogliare tutte le altre matasse. È il filo da tirare“. Da qui la richiesta di smettere di parlare della sentenza di Berlusconi: ci sono stati degli episodi di “magistratura politicizzata” ma non bisogna fermarsi agli episodi e partire da quegli errori per raggiungere l’obiettivo di una Giustizia giusta per tutti.

La manifestazione natalizia sarà sicuramente di buon auspicio per la nuova, agognata, necessaria e obbligatoria legge elettorale. Forse un buon messaggio per iniziare il nuovo anno e per accontentare le “richieste” della Corte europea dei Diritti dell’uomo.

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