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Cina diventa seconda potenza economica mondiale

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Giuseppe Timpone

Sempre più sù; non si ferma la corsa della Cina nella scalata della classifica delle potenza economiche globali. E’ notizia di un paio di giorni fà, in concomitanza con l’incontro tra il presidente cinese Hu Jintao e quello USA, Barack Obama, a Washington, che Pechino si è attestata al secondo posto, per pil, dopo gli USA, estromettendo il Giappone dalla posizione che custodiva gelosamente e con orgoglio, addirittura, dal 1968.

Sebbene fosse un risultato atteso e scontato, data l’alta crescita della Cina e l’enorme quantità della sua popolazione (quasi 1,3 miliardi di abitanti), il dato ha comunque destato stupore, anche perchè è stato conseguenza dell’accelerazione della crescita di Pechino, negli ultimi 2-3 mesi del 2010, con un’apice del +9,8% a dicembre, in termini di pil tendenziale.

Con quasi 4000 miliardi di dollari di pil, infatti, si colloca per poco al secondo posto, dietro gli USA, che mantengono saldissima la loro posizione, con quasi 15 000 miliardi di dollari di ricchezza annua prodotta.

Gli esperti prevedono che il primo posto, se si confermassero questi tassi di crescita sia degli USA che della Cina, verrebbe scalfito entro un ventennio.

Da un punto di vista concreto, la classifica del pil non incide certamente un bel nulla sulle dinamiche economiche e di crescita di un Paese; ma, semmai, indica che sono giunti maturi i tempi per considerare Pechino, a pieno titolo, come superpotenza mondiale, che ciò piaccia o meno.

Certo, il secondo posto non corrisponde a un altrettanto livello medio di benessere. Va considerato che la ricchezza pro-capite dei cinesi non è ancora minimamente paragonabile a quella dei Paesi occidentali; basti pensare che il reddito pro-capite di un italiano viaggia sui 35 mila dollari all’anno; quello di un cinese è ancora sui 3000 dollari, ben quasi 12 volte in meno.

Ma resta impressionante lo stesso il ritmo con cui la Cina tenda progressivamente a convergere ai livelli occidentali. Solo pochi anni fà, il rapporto tra un reddito medio italiano e uno cinese era di circa 20!

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Giuseppe Timpone