Il Ministro del Tesoro, Giulio Tremonti, e il governatore di Bankitalia, Mario Draghi, avrebbero raggiunto un accordo sull’applicazione dei requisiti più stringenti di Basilea III nel nostro contento bancario. Secondo i comuni intenti tra i due, il coefficiente di patrimonializzazione delle nostre banche dovrebbe essere del 10%, il che comporterebbe la necessità di ricapitalizzare alcuni istituti italiani, dato che gli indici attuali sono più bassi, all’8,5%.
La finalità della maggiore patrimonializzazione bancaria sarebbe quella di incrementare la fiducia degli investitori sulla solidità del sistema bancario italiano, che è uscito parecchio bene dalla crisi del 2008-2009, non essendo stato da noi necessario alcun intervento di salvataggio in favore di banche italiane.
Tuttavia, dalla stessa BCE e dal Financial Stability Forum, guidato proprio dall’italiano Mario Draghi, accanto ai riconoscimenti per la solidità del nostro sistema, da alcune settimane sono giunte anche richieste di maggiore capitalizzazione, al fine di consolidare la fiducia dei mercati.
L’accordo di Basilea III, infatti, prevede requisiti più stringenti per le banche, per cui chi non si dovesse adeguare rischierebbe di vedere limitato il proprio raggio operativo sul fronte dei prestiti, pericolo che sia Draghi che Tremonti vorrebbero così scongiurare con un’accorta politica di maggiore patrimonializzazione, fino ad ora il vero limite del sistema italiano.