L’attuale impegno dell’Italia nella vicenda libica, dalla concessione delle basi militari delle prime ore, è adesso approdato alla messa a disposizione della coalizione di 8 aerei, con la garanzia che questi verranno utilizzati esclusivamente per missioni di ricognizione.
Il Ministro della Difesa Ignazio La Russa ha infatti assicurato che “neanche un colpo sarà sparato dai nostri aerei” e lo stesso Berlusconi, nella giornata di ieri ha dichiarato che l’Italia non parteciperà agli attacchi armati.
Il pronto intervento italiano ha però suscitato alcuni malumori sia tra le opposizioni che all’interno della stessa maggioranza.
Agli appunti della Lega si sono aggiunte le richieste dell’opposizione di un dibattito parlamentare e di un confronto in Aula.
In particolare ciò che ha colpito i partiti della minoranza è stata la mancanza di chiarezza da parte del Presidente del Consiglio sul ruolo che il nostro Paese ricoprirà nella fase di transizione che la Libia si accinge ad affrontare.
Proprio a questo proposito, dopo le notizie giunte dal fronte, che riportano il crescere di vittime civili anche a seguito dei raid degli Alleati, il Capo dello Stato, rompendo gli indugi, si è schierato fermamente e ha richiesto al Governo di sostenere nelle sedi europee la proposta di un comando unificato della Nato.
Di fronte a queste richieste si è dunque attivato il circuito istituzionale che, nel giro di massimo tre giorni, porterà il nostro Governo ad assumere la posizione ufficiale.
La stessa procedura verrà poi riproposta nella giornata di giovedì alla Camera così da permettere che anche in questo ramo del Parlamento si pervenga ad una decisione in tempi brevi.
La calendarizzazione è stata accolta in maniera positiva dalla Lega, mentre per le opposizioni dovrebbe essere direttamente il Premier a rispondere in Aula.
Nel frattempo il Governo cercherà di evitare scontri con le altre potenze, tentando di ridurre al minimo il coinvolgimento italiano negli attacchi.
Una volta però che il Parlamento lo avrà autorizzato, il Presidente del Consiglio inizierà la sua azione diplomatica che avrà come obiettivo quello di convincere Francia, Gran Bretagna e Usa a cedere la leadership ad un comando unificato, sotto l’egida della Nato.