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Categorie: Politica

La Lega propone le “milizie regionali”. Insorge l’opposizione, freddo il Pdl

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Vincenzo Nastasi

C’è chi l’ha bollata come l’ennesima boutade della Lega e chi invece si dice “seriamente preoccupato” per le conseguenze di una proposta del genere. Ciò che è certo è che la giornata di ieri alla Camera ha fatto registrare la presentazione di una proposta di legge da parte della Lega Nord, che istituisce quella che non si esita a definire una “milizia regionale“, una sorta di corpo militare alle dirette dipendenze dei Governatori Regionali e del Consiglio di Ministri.
Primo firmatario della proposta Franco Gidoni, deputato leghista che ha elaborato l’idea prendendo spunto dall’attuale impegno nelle missioni internazionali dei nostri soldati.
Se i nostri militari sono impegnati nelle missioni all’estero, chi ci difende in caso di emergenza?” – sono state le prime parole di Gidone alle critiche che gli sono piovute, in modo trasversale, sia dai colleghi di maggioranza che di opposizione ma, a giudicare dalle dichiarazioni del pomeriggio, sembra non aver convinto granchè.

La proposta della Lega, difesa anche da Marco Reguzzoni, capogruppo del Carroccio alla Camera, prevede dunque la costituzione di corpi militari regionali.
I reparti sarebbero formati da volontari e verrebbero, in tutto e per tutto, assimilati all’esercito regolare, con la differenza che questi sarebbero posti sotto il controllo dei Presidenti di Regione.
Anche la divisa cambierebbe leggermente: accanto allo stemma italiano, quello regionale.
Il fine ultimo è dunque quello di avere a disposizione un corpo di militari addestrati a risolvere questioni di emergenza a livello territoriale.

Immediate, sono arrivate le repliche dell’opposizione. Ettore Rosato (Pd) ha parlato di «iniziativa preoccupante e pericolosa», mentre Rosa Calipari, capogruppo Pd in commissione Esteri, ha preferito pensare a una triste espressione di folklore.
Sulla stessa lunghezza d’onda Lorenzo Cesa (Udc), che ha bollato la proposta come l’ennesima “pagliacciata”, e Adolfo Urso che ha dichiarato: “E’ una proposta da respingere senza troppi fingimenti“.
Ma le repliche, seccate, sono arrivate anche dalla maggioranza. Il primo a rispondere è stato Ignazio La Russa, Ministro della Difesa, che ha ricordato che “una delle caratteristiche dello Stato Unitario è quella di avere un esercito unico, non parcellizato nè regionalizzato“.
Più dura Renata Polverini: “E’ un altro momento di estrema fantasia del Carroccio”.
L’unica voce fuori dal coro è invece quella di Guido Crosetto, Sottosegretario alla Difesa che ha sottolineato: “Se si tratta di una riserva selezionata di uomini con compiti di protezione civile ampliati, non armati, si può anche discutere“.

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Vincenzo Nastasi