Sarebbe dunque modificato il meccanismo di assegnazione delle remunerazioni post-campagna elettorale.
Il primo a scagliarsi contro la proposta è stato Augusto Di Stanislao, deputato dell’Italia dei Valori.
Di Stanislao, il cui nome figurava nella lista dei firmatari della proposta, ha seccamente smentito un suo coinvolgimento nella faccenda: “È stata una leggerezza della mia segreteria che probabilmente, tra i tanti testi dei colleghi che arrivano per essere condivisi, ha ritenuto erroneamente di dare la mia adesione. La mia firma è stata già ritirata anche perchè personalmente ed in linea con il mio Partito non condivido assolutamente i principi di questa proposta“.
Il rifiuto di Di Stanislao ha aperto al contrattacco del suo gruppo. L’Idv, compatta, si è scagliata contro la proposta di legge: “Se si deve mettere mano ai rimborsi elettorali e ai costi della politica – ha dichiarato Silvana Mura, responsabile delle finanze del partito – lo si deve fare per tagliarli e non certo per aumentarli o aggiungere posti a tavola. L’Italia dei Valori, che fin dal suo ingresso in Parlamento si è battuta contro i costi della politica, non potrà mai dirsi favorevole ad una simile legge, anzi, qualora qualcuno avesse il coraggio di portarla all’esame dell’Aula la contrasteremmo con forza e con ogni mezzo”
Non manca il commento di Matteo Renzi, sindaco di Firenze e “rottamatore” del Pd: “Mi accuseranno di essere un demagogo ma per me sono loro che sono pazzi“.