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Commissione UE, validi permessi italiani per area Schengen

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Giuseppe Timpone

Grattacapo in arrivo per Monsieur le President, Nicolas Sarkozy. La Commissione di Bruxelles ha, infatti, riconosciuto la validità dei permessi rilasciati dall’Italia ai clandestini giunti sulle nostre coste e sprovvisti del passaporto. Secondo Bruxelles, tali permessi garantirebbero il diritto ai migranti di potere circolare in tutta l’area Schengen. Il pronunciamento dell’Unione Europea concede una vittoria all’Italia e una sonora sconfitta all’asse franco-tedesco, che avrebbe voluto scaricare il problema dell’immigrazione clandestina solo sull’Italia.

Da adesso quindi, in linea teorica, la Francia non potrà più rifiutarsi di fare passare i cittadini extracomunitari giunti dal Nordafrica che vogliano oltrepassare il confine italiano per riparare in Francia, più affine per lingua e per la presenza di milioni di maghberini da decenni nello stato transalpino. Certo, la Francia non concederà così facilmente questo smacco all’Italia, per cui non attendiamoci che da oggi decine di migliaia di clandestini possano espatriare senza problemi. Tuttavia, questa decisione di Bruxelles garantisce copertura politica alle azioni italiane, che miravano proprio a porre l’Europa di fronte al fatto compiuto, spezzando la tragica ipocrisia di chi si era imbattuto in un’azione militare contro la Libia, scaricando su altri i problemi di tale iniziativa.

E in patria Sarkozy è meno forte di quanto si creda, con i socialisti che hanno assestato un colpo duro alle recenti amministrative di un paio di settimane fa, per la prima volta da anni, sconfiggendo l’Ump sonoramente. E da destra ha il vento in poppa anche il Front National di Marine Le Pen, la quale si è già detta favorevole alla linea italiana, con la quale ha solidarizzato, e che tenterà di sfruttare in ogni modo la questione dell’immigrazione clandestina in funzione anti-europea e anti-Sarkozy.

Non è un caso che l’inquilino dell’Eliseo stia tentando di rilanciare la sua immagine con azioni internazionali che hanno tutto il gusto di una campagna pre-elettorale, per presentarsi alle presidenziali del 2012 con un’immagine da uomo duro e decisionista, quale era quella con cui raggiunse la presidenza nel 2007, ma appannatasi negli anni, con una politica non troppo dissimile dal suo predecessore per le questioni interne.

E i socialisti da un lato e Le Pen dall’altro hanno già smembrato parte del forte consenso di cui l’Ump godeva fino a tempo fa, con il Front National dato al primo posto, nel caso di elezioni presidenziali oggi, davanti al partito gollista di Sarkò e quello socialista.

 

 

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Giuseppe Timpone