Lo fà, difendendo il suo operato dagli attacchi di quanti lo considerano un uomo al servizio del governo e dei suoi interessi, sostenendo che la sua colpa consiste nell’avere toccato una potente lobby di sinistra. Parla di Michele Santoro, il quale, dice, usa la battaglia politica, per fare soldi, il che è anche legittimo, ma è irritante il fatto che egli trasformi i suoi interessi personali in una battaglia per la democrazia, aggiunge.
Quanto alla sua trasmissione “Annozero”, dice l’ex dg, non esiste neanche una sola azienda che voglia associare la sua immagine al prodotto televisivo di Santoro, nonostante gli altissimi ascolti, quindi, è la Rai a scegliere quali spot inserire e in quali spazi, durante la puntata. Poi, masi parla anche di un contratto-quadro di ben 14 milioni di euro per Santoro e i suoi collaboratori, firmato in estate; alla faccia della democrazia violata, lascia intendere.
Ce ne sono anche per Fazio e Floris, i quali userebbero i contratti in loro favore come i giocatori con il calcio-mercato, facendo pressioni per arrivare ad accordi nel momento più opportuno. L’unica eccezione nei metodi, dice Masi, è la Gabanelli. Infine, parole di orgoglio per il bilancio Rai nel 2011, che chiude in attivo, per la prima volta dopo cinque esercizi. Sarebbe per Masi questa la strada giusta da seguire.