Roberto Rosso (agricoltura): a febbraio 2011 torna nel Pdl dopo quattro mesi in cui ha partecipato alla nascita di Futuro e Libertà e lo fa, se si va a leggere una sua vecchia intervista, per una motivazione quasi mistica: lui infatti è un pronipote di San Giovanni Bosco e non poteva tradire un salesiano come Silvio Berlusconi. E chissà che i santi non abbiano appoggiato la sua nomina.
Luca Bellotti (welfare): anche lui è un transfuga di Fli. Il suo ritorno nel Pdl è da lui descritto come una dimostrazione di senso di responsabilità verso il Paese.
Daniela Melchiorre (sviluppo economico): l’onorevole più amata dai camionisti, di certo per le sue curve ma forse anche per il suo viaggiare da una partito ad un altro. Sottosegretaria già nel governo Prodi, è eletta nelle fila del Pdl ma è solo un attimo perchè nel 2008 passa all’opposizione e nel 2010 si allea con l”Udc e nel 2011 entra nel Terzo Polo prima di tornare, appena un mese fa, nello schieramento di maggioranza.
Catia Polidori (Economia): é stata la protagonista del 16 dicembre, giorno in cui il governo riuscì a passare indenne alla mozione di sfiducia presentata dalle opposizioni. Il suo voto contrario arrivò a sorpresa e destò molte polemiche tra i suoi ex colleghi di Futuro e Libertà che l’accusarono di essersi “venduta” per ricevere aiuti per l’azienda di famiglia (Cepu) che attraversava un momento di difficoltà.
Bruno Cesario (Economia): altro onorevole dedito al cambio casacca. Eletto nel Partito Democratico, passa nell’Api di Francesco Rutelli, poi lasciato per diventare uno dei fondatori del Movimento dei Responsabili.
Aurelio Misiti (infrastruttura): lui i partiti li ha girati un pò tutti. Dal Pci all’Idv per passare poi al Mpa e finire al gruppo misto.
Riccardo Villari (Beni Culturali): eletto nel Partito Democratico passa agli onori della cronaca per essere stato eletto con i voti della maggioranza Presidente della Commissione parlamentare di vigilanza Rai, poltrona di solito assegnata ad un nome indicato dall’opposizione (oggi è Sergio Zavoli). Dopo essere stato cacciato dal Pd è passato dal Movimento per le Autonomie e poi al gruppo Misto.
Giampiero Catone (sviluppo economico): politico dal passato non certo senza macchia, è un altro degli ex finiani tornati all’ovile. Tra i suoi atti politici più importanti si ricorda la candidatura di Silvio Berlusconi al nobel per la pace.