Purtroppo per la candidata del Pdl, quello de Il Foglio non è un caso isolato. Pur con diverse sfumature, in molti nell’area di centrodestra non riescono a nascondere l’imbarazzo provocato dalla sua, diciamo così, pesantissima “gaffe” ai danni di Pisapia alla fine di un dibattito su Sky TG24.
Maurizio Lupi, vicepresidente della Camera, cerca di spegnere il fuoco: “Se si è incorsi in un errore, si chiede scusa senza crearne un caso” mentre più rude, nel suo inconfondibile stile, Umberto Bossi: “Io non l’avrei fatto, tanto non ci fa guadagnare voti”, seguito a ruota dal collega leghista Matteo Salvini che suggerisce alla Moratti di pensare al futuro e non al passato. Da ricordare anche il giornalista Filippo Facci (collaboratore di vari giornali di area centrodx) che nella puntata di ieri di “Exit” su La7, dal suo collegamento esterno non ha nascosto con parole e mimica facciale il suo estremo disappunto per un garantismo ad intermittenza e per lo scivolone del sindaco uscente.
L’impressione di un “fuoco amico” consistente è confermata dalle dichiarazioni di Pisapia che riferisce di una notevole solidarietà ricevuta da ambienti del Pdl, anche se non è ancora possibile capire quale sia stata la reazione di Silvio Berlusconi, visto che fioccano indiscrezioni discordanti sul suo attuale “umore”.
Molto più dirette, ovviamente, le reazioni dell’opposizione. Si passa da un Bersani che descrive una Moratti “disperata che si è sparata sui piedi” passando per Rosy Bindi che parla di “boomerang” ad una Italia dei Valori che richiama il “metodo Boffo” nonostante persino il suo “inventore”, il direttore di “Libero” Vittorio Feltri, abbia espresso un giudizio sferzante: “Ha sbagliato nettamente”, pur dicendosi convinto che alla fine riconquisterà la poltrona.
Dopo tutto questo, non si capisce bene a quale elettorato voglia rivolgersi la Moratti con il suo atteggiamento. A 24 ore dall’accaduto non mostra pentimento, anzi persevera: “Ho sottolineato una vicenda che politicamente ha visto in quegli anni Pisapia avere frequentazioni di quel tipo, avere frequentazioni di personalità ben precise. Ho citato una sentenza perché dimostrava quello, cioè la frequentazione di terroristi“.
Sarà quindi un magistrato, salvo ripensamenti, a dire l’ultima parola su questo increscioso episodio visto che per ora non appaiono spiragli di riconciliazione tra i due contendenti.