Non è solo questa la novità rilevante della modifica. Mentre nella versione esitata dal cdm si prevedeva una concessione semi-automatica delle concessioni ai vecchi gestori, in quella firmata da Napolitano si prevede che le concessioni avvengano per asta pubblica e che i proventi di tali diritti siano ripartiti sul territorio stesso, in cui queste concessioni vengono realizzate.
Bruxelles era intervenuta nei giorni scorsi, sottolineando due aspetti, che non sarebbero stati in linea con la disciplina comunitaria. Il primo, l’eccessiva durata delle concessioni, il secondo, che queste sarebbero state rilasciate senza gara pubblica, pertanto contrariamente allo spirito di mercato e della concorrenza.
A questo punto, entrambi gli aspetti eccepiti dalla Commissione sono stati affrontati nella direzione richiesta da Bruxelles.
Il motivo di un allungamento della concessione arenile era stato fortemente voluto da Tremonti e dal ministro Brambilla, perchè ciò sarebbe un incentivo a realizzare investimenti adeguati, grazie a un orizzonte temporale lungo, in grado di ammortizzare i costi sostenuti, spingendo gli operatori del settore a investire maggiori risorse in un mercato strategico per lo sviluppo del turismo. Non è un caso che proprio il ministro Brambilla abbia dichiarato la sua parziale insoddisfazione per questa modifica finale.