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Dietrofront sulle spiagge: scendono a 20 anni le concessioni

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Giuseppe Di Spirito

Ci sarebbe una sorpresa, secondo quanto riferito da fonti del governo, sul “diritto di superficie” delle spiagge italiane, normativa contenuta nel decreto sviluppo, controfirmato poche ora fa dal presidente della Repubblica. Non più 90 anni ma “appena” 20. Questo il testo in attesa di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale: ”Per incrementare l’efficienza del sistema turistico italiano, riqualificando e rilanciando l’offerta turistica, fermo restando, in assoluto, il diritto libero e gratuito di accesso e fruizione della battigia, anche ai fini di balneazione, è introdotto un diritto di superficie avente durata di venti anni”. Secondo il ministro del Turismo Vittoria Brambilla, il cambiamento sarebbe avvenuto in seguito alla consultazione con il capo dello Stato, ulteriore variazione sarà il criterio di assegnazione, che avverrà attraverso una gara dal 2015, per venire incontro alle norme comunitarie’. Nella precedente stesura il diritto di superficie sarebbe stato rilasciato a soggetti interessati dalla Regione, d’intesa con il Comune.

Non è detto che ciò basti a placare le polemiche su questo provvedimento, l’Europa ha già avviato una procedura d’infrazione per violazione della direttiva Bolkenstein ed inviato due lettere di messa in mora già per le concessioni di 6 anni più 6, mentre il Codacons mette in guardia dalla cementificazione selvaggia ed in precedenza, al primo annuncio sui 90 anni aveva sottolineato che il governo va in direzione opposta rispetto alle tanto decantate liberalizzazioni. La portavoce del commissario Ue al mercato interno, Michel Barnier sostiene di non aver avuto ancora nessuna comunicazione ufficiale su queste variazioni, apprendendo solo dalla stampa le ultime notizie.

Riccardo Borgo, presidente nazionale del Sib (Sindacato italiano balneari-Confcommercio) si dice invece sconcertato. “Come è possibile – dichiara a “Labitalia” – che si predisponga un testo importante e fondamentale per 30mila aziende e che nel giro di pochi giorni venga modificato?” e conclude definendo il provvedimento “inutile” in quanto “…già esiste una legge che, dal 2016, consente di avere la concessione di 20 anni“.

Il leader dei verdi Angelo Bonelli esprime soddisfazione e ringrazia Giorgio Napolitano che ha “minimizzato la sconcertante durata dalle licenze” ma si dice comunque contrario al provvedimento, annunciando una manifestazione il 18 giugno a Ostia contro la privatizzazione delle spiagge.

Insomma, sembrerebbe che la vicenda stia assumendo i contorni di un pasticcio di cui sicuramente sentiremo ancora parlare.

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Giuseppe Di Spirito