Il ministro dell’Economia Giulio Tremonti punta il dito contro il Meridione: il problema della crescita italiana è il Sud. Tremonti, ospite al convegno “Crescere tra le righe” a La Bagnaia (Siena), organizzato dall’Osservatorio Giovani-Editori, ha parlato della questione del debito pubblico e della recente decisione riguardo all’allungamento del diritto di superficie sulle spiaggie. “Un Paese che vuol riprendere a crescere – diario di un ministro” è il titolo dell’intervento del ministro, che ha speso parole importanti riguardo alla situazione economica italiana: il problema della crescita italiana, per lui, «resta la grande questione meridionale». Definisce la crescita economica in Italia “duale”, che viaggia cioè a due velocità diverse. Tremonti tiene a sottolineare che «il Nord è la regione più ricca d’Europa, mentre il Sud è una realtà che arretra e non avanza», e inoltre pone l’accento sul problema dell’illegalità sollevato recentemente dalla Banca d’Italia, secondo la quale nel nostro Paese il problema del riciclaggio incide sul 10% del Pil nazionale, contro una media mondiale assestata sul 5%. Il dato è preoccupante, in quanto siamo ad una percentuale che risulta doppia rispetto alla media e per questo, per Tremonti, bisogna arginare un’illegalità dell’economia che è sempre troppo dilagante, cercando in primo luogo di ridurre l’evasione fiscale.
Per quanto riguarda la questione spiaggie, la frase di Tremonti è molto chiara: «E’ pittoresca tutta l’attenzione che è stata data alle spiagge, di cui, posso dirlo adesso, non me ne frega un tubo». Per il ministro uno dei punti fondamentali del nuovo decreto è innanzitutto la questione dei distretti turistici, sminuendo di fatto la questione del diritto di superficie delle spiaggie, che da 90 anni è stato poi abbassato a 20.
Infine il ministro dichiara finita la “medicina debiti pubblici”, nell’intervista rilasciata per il “Sole 24 ore”. Tremonti specifica che «i fattori della crisi sono ancora tutti in essere» e che il ricorso all’indebitamento non farà che peggiorare la situazione. Fa cenno anche alla situazione economica della Germania: «Per cinque annni siamo stati davanti alla Germania», dice il ministro, che ora «ha avuto la fortuna terribile di incrociare la domanda cinese». Conclude però sostenendo che«non è detto che fra qualche anno ci troviamo con una posizione ribaltata».
Riguardo alle cause della situazione di non-crescita dell’Italia, Susanna Camusso, segretario generale della CGIL, incolpa Tremonti e le sue strategie: «Si è fatta una manovra depressiva, non c’è una ripresa spontanea di un’economia con problemi, come è la nostra, se non si fanno politiche per la crescita».