La ragione dell’addio allo scalo varesino sarebbe determinato da alti costi, non più compensati da entrate soddisfacenti, a causa del crollo delle tariffe, conseguenti alla maggiore concorrenza; seguono la crisi economica e l’aumento del costo del carburante, che deteriorano i margini di profitto.
Dalla Sea, la società di gestione dello scalo, non c’è allarme per l’addio della compagnia aerea tedesca, facendo presente che Lufthansa è solo uno dei 110 vettori che passano per Malpensa e che il suo fatturato non supera il 3% sul totale del gruppo, con 1,2 milioni di passeggeri su 18 milioni circa nel 2010, che sarebbero prontamente assorbiti dall’ingresso sul mercato di altri operatori, che avrebbero già manifestato tale intenzione.
E per una società che annuncia una redistribuzione dei voli da e per l’Italia, ce ne sarebbe un’altra, al comtrario, che prevede di aumentare il numero dei voli interni, con l’annuncio di Alitalia, la compagnia di bandiera, che ha comunicato di volere aumentare i collegamenti estivi da Bologna verso gli scali di Catania e Palermo. Nella città etnea, ad esempio, da dove partono due voli quotidiani, si punta a inserire un terzo volo, portando a diciotto il numero dei collegamenti settimanali, così come da Bologna a Palermo, la frequenza verrebbe innalzata a 14 voli settimanali.