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Paura dalla Germania per il cetriolo killer

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Giuseppe Di Spirito

Una decina di morti, un migliaio di infetti in Germania e decine di casi sospetti in altri paesi europei, questo il bilancio in continuo aggiornamento provocato dal batterio Escherichia coli che sarebbe presente in una fornitura di cetrioli importati dall’Olanda e dall’Andalusia, regione della Spagna. L’istituto berlinese per la salute pubblica “Robert Koch” conferma l’infezione, ma in Spagna non risulta al momento nessun caso conclamato e quindi il batterio potrebbe provenire da altri paesi. Secondo l’agenzia di stampa ceca “Ctk” infatti, alcuni dei cetrioli erano arrivati in Spagna dalla repubblica ceca. Intanto il Centro europeo per la prevenzione e il controllo (Ecdc) fa sapere di altri casi segnalati in Svezia, Danimarca, Gran Bretagna, Austria, Olanda, Svizzera, mentre in Francia ci sono delle situazioni “in corso di accertamento”. Ma è la Germania a destare più preoccupazione: le vittime sono già 10 e gli esperti del centro per la prevenzione e il controllo confermano almeno 276 infezioni accertate per quella che si definisce già come una delle peggiori epidemie mai scoppiate in quello stato.

In Italia l’Istituto superiore di sanità (Iss) ha attivato i protocolli di sorveglianza mentre per John Dalli (commissario europeo responsabile per la salute e le politiche dei consumatori) la situazione è già sotto “costante monitoraggio” ma per il momento l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) non ha ancora consigliato alcuna restrizione per viaggi o commercio con la Germania.

L’Escherichia coli (Ehec) è un batterio che si diffonde particolarmente attraverso le feci dei bovini e più in generale dei ruminanti e se ingerito dall’uomo provoca la sindrome emolitica uremica, che inizia con una dissenteria emorragica fino a produrre una sindrome emolitica e uremica (Hus) potenzialmente mortale.

Mentre la Coldiretti (organizzazione degli imprenditori agricoli) invita a non farsi prendere dal panico ed accertarsi nel frattempo di acquistare prodotti nostrani, sulla vicenda interviene oggi l’associazione di consumatori Codacons che tramite il presidente Carlo Rienzi chiede “misure urgenti” al ministero della Salute e di bloccare in via cautelativa le importazioni di cetrioli da tutta Europa.

Secondo Rienzi: “E’ anche indispensabile effettuare controlli stringenti su tutta l’ortofrutta diretta in Italia e proveniente dalla Spagna e dall’Olanda. Queste sono misure necessarie per evitare il diffondersi del pericoloso batterio anche nel nostro Paese”.

Anche il Codacons come la Coldiretti invita i cittadini a constatare la provenienza degli alimenti, in particolare frutta e verdura, controllando le etichette obbligatorie.

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Giuseppe Di Spirito