Anche se il declassamento da “A+” non ci sarà, l’outlook dovrebbe rimanere negativo, dice il gruppo elvetico. La causa è da riscontrare in una bassa crescita, che impedirà una discesa forte del rapporto tra debito e pil, così come dall’aumento del costo del servizio sul debito, chè è passato da un tasso medio del 3,35% nel 2010 a uno del 4,15% di quest’anno; un aumento non drastico, ma di certo pone in allarme le agenzie internazionali, perchè il livello del servizio pagato sul debito si avvicina intorno a quel 10% delle entrate dello stato, che viene considerato quale valore limite di sostenibilità del debito pubblico. Infine, gioca un ruolo negativo per l’outlook la dinamica scarsa della crescita del pil.
E sulla stessa scia, anche Citibank considera che la crescita italiana resti insufficiente, con la previsione di un aumento del pil dello 0,8% nel 2011, un rallentamento dovuto alla frenata dell’aggancio alla ripresa da parte degli stati del Mediterraneo. Infine, spiege la nota Citibank, l’Italia dovrebbe ottenere un avanzo primario intorno al 3% del pil, se vorrà iniziare a ridurre di almeno l’1% all’anno il rapporto tra debito e pil.