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UDC al bivio, finiani “out”: scenari possibili entro il 2013

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Giuseppe Timpone

Il vertice della maggioranza che ieri si è tenuto ad Arcore, nella residenza del premier Berlusconi, avrebbe confermato la volontà di PDL e Lega di arrivare fino alla fine della legislatura, cioè al 2013. Ovviamente ciò non significa automaticamente che avverrà così, perchè nulla impedisce che al prossimo ko della maggioranza, questa si sfaldi seriamente, ma le intenzioni ci sarebbero tutte, anche perchè non ci sono alternative, nè in Parlamento, nè nel Paese, per cui a una crisi di governo seguirebbe quasi scontatamente il voto anticipato, con tutte le incognite che esso si porta dietro. E chi, invece, ha sempre ipotizzato governi tecnici, non ha forse capito che gli elettori li vedrebbero come esecutivi di palazzo, peraltro chiamati a fare riforme impopolari, per cui nessun grande partito popolare sarebbe seriamente disposto a correre il rischio di appannare la propria immagine con simili iniziative e, soprattutto, non ci sarebbero i numeri, perchè solo ipotizzando che oltre a tutto il centro-sinistra e ai centristi si aggregassero pezzi di PDL e Lega, l’operazione sarebbe possibile; ma si richiederebbe, di fatto, la formazione di un arco costituzionale che durerebbe da Natale a Santo Stefano.

Ecco, allora, che i centristi dell’UDC di Casini sono chiamati presto a scegliere cosa vogliano fare da grandi. Arrivare fino a fine legislatura senza avere scelto da che parte stare non è un’operazione di per sè molto conveniente, perchè per loro si corre il rischio che, vincendo una delle due coalizioni nel 2013, essi rimangano all’opposizioni per un’altra legislatura, dovendo poi commiserare un posto nel governo. E l’idea di scegliere solo a ridosso della legislatura non garantirebbe loro alcuna credibilità, in quanto la scelta verrebbe valutata dagli elettori come soltanto opportunistica.

Ecco perché entro l’estate è molto probabile che Casini faccia una scelta definitiva: o di qua o di là. Quale sia questa decisione, non è lecito ancora sapere, perchè il mondo ex dc è storicamente votato all’opportunismo spicciolo, alla conservazione delle rendite di posizione. Certo, la prospettiva di fare ingresso nella maggioranza non sarebbe poi molto lontana dalla realtà, perchè tale scelta consegnerebbe loro la chiave di Palazzo Chigi, anche in uno scenario di candidatura alla premiership del 2013.

A ciò starebbero lavorando alcuni big del PDL, come l’ex ministro Scajola, ma anche il neo-segretario designato Alfano. Non facile, certo, anche perchè il rimpasto di governo è per lo più avvenuto, per cui sarebbe complicato rimettere tutto ancora in discussione. Ma non impossibile.

Fuori dai giochi, almeno come partito in sè, rimarrebbe solo Fli, votato all’inutilità della sua esistenza; destinato, forse, a fare opposizione sterile e ad alzare i toni in stile dipietrista. Magari replicando il flop completo delle amministrative anche nel 2013. E la sinistra i finiani già non li calcola più.

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Giuseppe Timpone