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Categorie: News

Libia, “Gheddafi ordinò strupri di massa”

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Bruno De Santis

Muammar Gheddafi ha ordinato ai suoi soldati stupri di massa: a dirlo è il procuratore Luis Moreno-Ocampo, alto magistrato della Corte penale Internazionale (Cpi). Ma non è tutto perché lo stesso Moreno-Ocampo ha annunciato di avere le prove di rapimenti, torture e scomparse forzate, messe in atto su ordine del leader libico. Secondo il procuratore della Cpi, è stato lo stesso Gheddafi a dare l’ordine degli stupri di massa come forma di punizione per la popolazione libica che si opponeva al suo potere: Moreno-Ocampo afferma anche di aver trovato prove che dimostrano come le autorità libiche hanno comprato stimolanti sessuali (viagra) per distribuirli tra i soldati. Ora il Cpi dovrà stabilire se giudicare Gheddafi per crimini contro l’umanità.

Proseguono intanto i bombardamenti sulla Libia da parte delle forze NATO, con forti esplosioni che sono state avvertite nei pressi di Tripoli. E le incursioni aeree resteranno l’unico sostegno ai ribelli, visto che il segretario generale della NATO, Anders Fogh Rasmussen, ha confermato in conferenza stampa che non è previsto nessun intervento di terra nel corso della missione. Ed invece proprio le forze di terra di Muammar Gheddafi stanno provando a riconquistare la città di Misurata, attualmente sotto il controllo delle forze ribelli. Secondo un portavoce degli insorti, l’offensiva dei sostenitori del regime ha causato la morte di 10 ribelli e 26 feriti, tra cui alcuni in gravi condizioni. Al momento però, affermano sempre fonti del fronte dei ribelli, la città è ancora saldamente nelle mani delle forze di opposizione.

E mentre la battaglia imperversa ancora, il Consiglio Nazionale Transitorio continua la sua marcia verso il pieno riconoscimento internazionale: pochi giorni fa il governo spagnolo ha annunciato di riconocere il Consiglio Nazionale di transizione (Cnt) come unico e legittimo rappresentante del popolo libico. Oltre alla Spagna, anche Francia, Italia, Regno Unito, Senegal, Qatar, Gambia, Giordania e Malta hanno preso la stessa decisione, mentre le autorità statunitensi stanno anche valutando la questione. E proprio dagli Stati Uniti arriva la notizia del primo contratto di cessione di petrolio firmato dai ribelli: secondo la Cnn, l’accordo siglato dal Cnt con la Tesoro, prevede la cessione di 1,2 miliardi di barili di petrolio.

 

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Bruno De Santis