La Francia ha proposto di sostituire Strauss-Kahn con un altro uomo di parigi, il Ministro delle Finanze, Christine Lagarde, la quale ha riscosso subito l’appoggio di stati-chiave come Italia, Gran Bretagna, Germania, con aperture anche dai cosiddetti Brics, in cui però le spinte di protesta contro un’ennesima guida europea non si sono spente.
Resterebbe in sella, per una candidatura alternativa, il governatore della Banca Centrale del Messico, Augustin Carstens. L’uomo ha la fama di essere un duro e si è auto-candidato alla poltrona più ambito in ambito finanziario internazionale, dichiarando che un uomo non europeo sarebbe più appropriato al ruolo, in quanto porterebbe un punto di vista esterno e maggiormente obiettivo sulla situazione dei salvataggi in Europa.
Tuttavia, lo stesso Carstens ha provato a tranquillizzare gli europei, sostenendo in un’intervista al quotidiano tedesco “Die Welt”, che farebbe di tutto, per salvare gli stati in difficoltà; semplicemente, aggiunge il banchiere messicano, un dg non europeo avrebbe il coraggio e l’obiettività di imporre un piano di austerità più rigoroso.
Nonostante la candidatura di Carstens, Christine Lagarde resta ampiamente favorita, nonostante questa potrebbe essere l’ultima volta di una scelta automatica basata sulla nazionalità europea di un nuovo direttore generale.