A due settimane dell’arresto, l’ex-viola è affranto: “Volevo fare il direttore sportivo, avevo ottenuto la qualifica e fatto dei colloqui. Ma questa è una mazzata, tutti continueranno a ritenermi colpevole. Ora chi mi vorrà?”. Queste le parole rilasciate a Tuttosport, al quale ha poi anche confessato di aver commesso alcune sciocchezze enormi:”
“La prima – dice – è una telefonata a Gegic (maggior esponente del gruppo degli zingari e con cui Bressan aveva giocato a Chiasso, ndr) per metterlo in contatto con Bellavista. La seconda è aver suggerito, durante una telefonata, di puntare sull’over di Taranto-Benevento. Mi sembrava una gara indirizzata“. “Scommetto di rado, anche con Bettarini – ha spiegato lo stesso Bressan -“Ma lo facciamo per gioco e per prenderci in giro”.
Adesso le preoccupazioni maggiori: “L’incubo, forse, è finito. Ma per tre giorni mi è stato buttato addosso un sacco di fango senza che ne sapessi nulla. La mazzata rimane, mai nessuno ha parlato di presunzione d’innocenza. Avevo appena concluso il corso da direttore sportivo e avuto colloqui telefonici. Ma questo è uno tsunami devastante, per la gente sei comunque colpevole“.
Le parole di Bressan sono sicuramente forti e lasciano a tutti i tifosi, che in fondo sono i veri, e probabilmente gli unici, innamorati del calcio, l’amaro in bocca per uno sport che ormai sta iniziando a perdere di credibilità e interesse.