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USA, tra primarie Repubblicani spunta Michele Bachmann

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Giuseppe Timpone

E’ partita quasi ufficialmente la corsa per la nomination del Partito Repubblicano in vista delle elezioni presidenziali del novembre 2012. Se Newt Gingrich è stato il primo a dare il via alle candidature per la leadership del GOP, altri sei lo hanno fino ad ora seguito, anche se la vera corsa non è iniziata, ma per qualcuno rischia già di essere in salita, per quello che si è visto ieri alla Cnn, dove i sette sfidanti Repubblicani hanno fatto la loro prima apparizione tv tutti insieme, per iniziare la loro corsa, che durerà quasi un anno. Il favorito nei sondaggi è Mitt Romney, già governatore del Massachussets, mormone, che però potrebbe vedere il suo percorso nei prossimi mesi intralciato da altri apparenti “outsiders”, che iniziano, tuttavia, a diventare nuove stelle della destra americana. E’ il caso di Michele Bachmann, 54 anni, madre di cinque figli e di altri 23 in affido, rappresentante della destra conservatrice ed esponente di spicco dei Tea Party. Bachmann ha avuto la meglio, ieri, nel confronto con gli altri sei colleghi di partito, malgrado il dibattito non sia stato in sè entusiasmante. I candidati erano, infatti, molto ingessati, occupati a non sbagliare. La Bachmann, tuttavia, è sembrata più convincente, più combattiva e, soprattutto, più riconoscibile.

Incisiva la sua frase ad effetto, che ora appartiene solo a lei: “Obama è il presidente di un solo mandato“. La donna ha mostrato subito le unghie, affermando che cancellerebbe subito la riforma sanitaria di Obama, non appena insediatasi alla Casa Bianca. Rivendica di essere anti-femminista, ma perchè non una “Mrs President”, aggiunge?

Insomma, dopo un uomo di colore, una donna alla Casa Bianca. Scenario suggestivo e persino realistico. A guidare la sua campagna elettorale c’è un certo Ed Rollins, l’uomo che si occupò delle presidenziali di Ronald Reagan del 1984, quando l’allora presidente trionfò con un secondo mandato a furor di popolo.

Ma il fatto che appartenga allo stesso mondo dei Tea Party di Sarah Palin potrebbe danneggiare la discesa in campo di quest’ultima e che la lotta sia anzitutto tra le due donne lo dimostrano le parole di Rollins, che definisce Sarah Palin “una candidata non seria”.

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Giuseppe Timpone