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Sui ministeri è scontro aperto: tutti (o quasi) contro la Lega

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Giuseppe Di Spirito

Ricomincia la polemica sul trasferimento al Nord delle sedi dei ministeri, idea confermata ieri da Umberto Bossi al raduno di Pontida, contestualmente all’inizio della raccolta di firme sulla relativa proposta di legge, iniziativa popolare del ministro Calderoli, contando di arrivare addirittura a “milioni” di sottoscrittori. Mentre il premier Silvio Berlusconi continua ad apparire piuttosto distratto sulla questione, limitandosi a dichiarazioni accomodanti, il fermento comincia a diffondersi all’interno del “fronte sud” del Pdl. E così il sindaco di Roma Gianni Alemanno e la governatrice del Lazio Renata Polverini si confermano i più attivi oppositori dell’idea leghista e rispondono da piazza del Pantheon con un’altra raccolta di firme, di natura bipartisan: “Se questo è lo strumento che hanno scelto, allestiremo gazebo in tutto il Lazio per fermare questo affronto alla capitale“, spiega la Polverini.

Parla ancora di “trovata elettorale“, nonchè di “boiata“, Alemanno, annunciando anche un Odg in Parlamento che punta ad avere “il 90% dei consensi di destra e di sinistra” e la Polverini, d’accordissimo con il sindaco sulle motivazioni della Lega, si dice molto dispiaciuta della piega che sta prendendo la situazione, incassa il sostegno all’iniziativa anche dal leader della Destra Francesco Storace ed argomenta vari punti deboli dell’idea leghista: “Ad esempio pensate a un Consiglio dei Ministri convocato d’urgenza. I ministri dovrebbero spostarsi per il Paese, perdendo un sacco di tempo e di risorse”.

Sul fronte delle opposizioni è palpabile la soddisfazione per l’attivismo di Alemanno e Polverini, con il Presidente della provincia di Roma Nicola Zingaretti (Pd) che chiede però “coerenza” e di formalizzare in parlamento il voto ad una mozione che impegni il Governo a non spostare dalla capitale i ministeri, mentre Dario Franceschini annuncia che chiederà a sua volta un voto dell’Aula contro lo spostamento. Secondo il capogruppo del Pd infatti, la proposta della Lega “E’ una patetica operazione di immagine che noi porteremo al voto. Pontida 2011 e i discorsi che si sono sentiti mi sono sembrati quelli di Abatantuono nel film Attila e gli Unnì”. Anche il segretario della Cgil Lazio, Claudio Di Berardino, è d’accordo con la sottoscrizione romana mentre Angelo Bonelli, presidente dei Verdi, punta il dito contro la Lega evidenziando le contraddizioni di chi parla sempre di tagliare gli sprechi e poi fa proposte “che costerebbero non meno di 2,5 miliardi di euro“.

Intanto entra oggi nella polemica anche la Cei, parlando di “disprezzo per il sud” a Radio Vaticana per bocca di monsignor Giancarlo Bregantini, presidente della commissione Cei per i problemi sociali e del lavoro. “La Lega ripete paradossalmente gli errori che rimprovera a Roma, se si portano i ministeri a Roma il sud del Paese si sentirà ancora più privato di qualcosa. Il nord non ha bisogno di strutture amministrative e per motivi di lavoro, ma ha bisogno di progettualità”, ha spiegato Bregantini.

Alemanno contro Salvini

A fronte di questa trasversale contrarietà suona sibillino il commento del Pdl per bocca di Ignazio La Russa: “E’ sbagliato agitarsi se ancora non piove, in quel caso aprire l’ombrello porta sfortuna, quindi è prematuro aprire l’ombrello. Polverini e Alemanno si bagnano prima che piova” mentre Fabrizio Cicchitto è più esplicito nel mostrare fastidio: “È in atto un confronto ma è sbagliato drammatizzare sia da parte di chi è al Nord e sia per chi è a Roma che dovrebbe occuparsi di governare la Regione e il Lazio“.

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Giuseppe Di Spirito