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Lucia Annunziata, “a Rai 3 piccola mafia”

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Giuseppe Timpone

Non è stata di certo tenera con la sua stessa rete la giornalista di Rai 3, Lucia Annunziata, in genere nota per il suo carattere schietto, a volte un pò spigoloso, ma che certo non le ha mai mandate a dire. Come quando, nel 2007, invitata alla trasmissione “Annozero” di Michele Santoro, ha criticato il servizio mandato in onda, durante il programma, in cui si dava un’interpretazione a suo dire unilaterale su un episodio di violenza tra truppe israeliani e insorti palestinesi. Le sue critiche furono così dure contro Santoro, che allora la giornalista si alzò e lasciò lo studio. Lo sa bene anche il premier Berlusconi, che in campagna elettorale, nel 2008, interrotto continuamente dalle domande dell’Annunziata, che non gli avrebbero consentito neanche di rispondere, lascia lo studio, polemizzando con la giornalista di Rai3, che gli dice “Lei non sa trattare con i giornalisti”. Qualche anno prima, la conduttrice aveva anche abbandonato la presidenza della Rai, in dissenso con i vertici aziendali e con la maggioranza di centro-destra, rei di non consentirle alcuna libertà di azione.

Insomma, nel suo curriculum, la giornalista vanta una serie inviadiabile di prese di posizioni anche clamorose. Ma questa volta se la prende contro la sua stessa rete, che non presterebbe alcuna attenzione alle sue scelte informative, facendo figli e figliastri sulla base di un organigramma di potere, che – aggiunge Lucia Annunziata – rappresenta “piccole mafie a Rai3“.

L’espressione è volutamente forte e colorita, rivolta contro il suo direttore Attilio Ruffini, che privileggerebbe in modo evidente solo alcuni conduttori a lui vicini per scelte editoriale e per amicizia personale. Secondo l’Annunziata, cioè, ci sarebbe un gruppetto di persone favorito su Rai3, come Gianni Floris, con il suo “Ballarò”, Fabio Fazio e la Littizzetto con “Che Tempo che fa” e “Vieni via con me”, oltre a Serena Dandini e la Gabanelli.

Essi possono godere di un’ampia sponsorizzazione delle loro trasmissioni, oltre a una fitta rete di ospiti illustri, sempre a loro disposizione, mentre la sua trasmissione “In mezz’ora” – aggiunge – è messa lì da sette anni, senza alcun risalto. Così come critica il modo con cui un altro suo prodotto televisivo, che la giornalista giudica bellissimo, “Potere”, da lei firmato, viene collocato in fasce orarie variabili e con nessun risalto mediatico.

Insomma, Lucia Annunziata si sarebbe stancata e denuncia una gestione amicale della politica editoriale della rete.

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Giuseppe Timpone