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Arrivano gli odiosi ticket sanitari ma le regioni non ci stanno

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Giuseppe Di Spirito

La manovra economica più veloce della storia: dopo l’approvazione del Parlamento e’ già stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale, facendo quindi entrare in vigore da subito le tasse sui bolli dei depositi di titoli, il superbollo per le auto sopra i 225 kw, la tassa su stock option, l’aumento dell’Irap sulle concessionarie dello Stato e i ticket sanitari mentre per altre misure come il prelievo sulle pensioni (dal primo agosto) e il taglio alle agevolazioni fiscali (dal 2013) ci saranno date diverse. Sulla questione dei ticket il ministro della Salute Ferruccio Fazio conferma le esenzioni per alcune categorie particolarmente disagiate ed ha ottenuto che le regioni possano non applicare il ticket di 10 euro sulle visite specialistiche purché “adottino altre misure di partecipazione al costo delle prestazioni sanitarie equivalenti sotto il profilo del mantenimento dell’equilibrio economico-finanziario e del controllo dell’appropriatezza”. In pratica c’è la possibilità di evitarli a patto di garantire la copertura finanziaria attingendo altrove.

La Regione Lazio fa sapere di avere allo stato poche possibilità di non adottare i ticket sanitari sulle prestazioni specialistiche e sul pronto soccorso, con la governatrice Renata Polverini che è al lavoro con i suoi tecnici per valutare la situazione, ma appare pessimista, anche perchè la sanità della regione è già commissariata. “E’ praticamente impossibile, non ci riescono le Regioni virtuose, figuriamoci noi, su cui grava il Piano di Rientro”, aveva dichiarato la Polverini, rammaricandosi inoltre che “i cittadini a minor reddito sono coloro che sentiranno fortemente l’iniquità di questa misura“.

La Toscana e l’Emilia Romagna hanno deciso di prendersi quindici giorni di tempo per riflettere e di non applicare le tasse sanitarie da lunedì prossimo, come previsto in manovra. Il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, parla di misure “profondamente ingiuste ed improprie per la tutela stessa della salute“. Si pensa a possibili alternative ad una indiscriminata introduzione, come distribuirli in base all’età dei pazienti o delle patologie e, aggiunge Rossi, di “intervenire sull’evasione del ticket, molto alta, ma introdurli per le visite specialistiche é un errore perché è la specialistica che consente di fare prevenzione e, quindi, di risparmiare“.

Dalla Sardegna, Antonello Liori, assessore regionale della Sanità esprime una netta contrarietà all’introduzione di questi ticket “iniqui che vanno a colpire le fasce più deboli” e precisa che ancora non è stata fissata una data per l’introduzione nell’Isola. La prossima settimana ci sarà un incontro con l’assessore della Programmazione e Bilancio, Giorgio La Spisa, per discutere del problema e possibilmente evitare l’introduzione della misura in una Sardegna “che paga già la tariffa più alta” conclude Liori.

Secondo l’Associazione Artigiani Piccole Imprese (Cgia) di Mestre la manovra economica causerà per la città di Venezia un aggravio di 1.200 euro in più a famiglia, seguono Firenze e Bari con 1.000 euro in più, tutto ciò non solo a causa degli effetti della manovra correttiva, ma anche per una reazione a catena dovuta agli aumenti avvenuti in alcune città con il l’aumento dell’addizionale comunale Irpef, dell’aliquota provinciale Rc auto e del costo della benzina.

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Giuseppe Di Spirito