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Berlusconi circondato: Tosi, Polverini, Alemanno chiedono il passo indietro

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Giuseppe Di Spirito

Brutte notizie per il presidente del Consiglio, che riesce momentaneamente ad allontanare l’appuntamento con i giudici napoletani per la vicenda Tarantini ma non riesce ad allontanare le voci critiche dall’interno della maggioranza, visto che ogni giorno ne spuntano di nuove. E’ il turno di Flavio Tosi, il sindaco di Verona, la faccia “gentile” della Lega, gentile ma sincera, evidentemente, anche nella sua intervista al Corriere della Sera dove chiede senza mezzi termini un passo indietro di Silvio Berlusconi. “Un ciclo e’ concluso. La cosa migliore sarebbe che Berlusconi decidesse di farsi da parte. Ma non nel 2013: il prima possibile”: questo l’appello responsabile che discende, secondo il leghista, da una gestione politica ormai troppo discutibile, a cominciare proprio dalla manovra finanziaria, tornando ad eventi passati ma che ancora bruciano, come la disfatta ai referendum ed alle elezioni amministrative di Milano.

Ma il sindaco sostiene anche che le elezioni in questo momento sono una sciagura da evitare, una “una cosa da pazzi” e quindi propone una soluzione ineccepibile, ossia un nuovo governo all’interno della stessa maggioranza, soluzione che a suo parere potrebbe riportare ad avere un consenso tra la gente ormai in larga parte perduto. Pollice verso come al solito verso la manovra economica, colpevole di tagliare la spesa in modo dissennato, ed affondo della serie “a buon intenditor poche parole” quando conclude riferendosi al resto della legislatura con queste parole: “Non si puo’ tirare a vivacchiare per un anno e mezzo”. Da un leghista un pò “atipico” si passa ad una lady di ferro del Pdl: anche la governatrice del Lazio, Renata Polverini, ci va giù duro in un’altra intervista, stavolta a Il Messaggero.

Al contrario di Tosi che pone una questione in termini squisitamente politici, la Polverini arriva a parlare di un premier che “ha perso credibilita’ e reputazione” e -ricordando un pò la signora Veronica Lario- esorta addirittura le “persone illuminate” del suo partito (“se ce ne sono”, specifica) a convincere Berlusconi a passare il testimone a qualcun altro, pur chiarendo che la decisione non può essere imposta, in quanto la maggioranza in parlamento ha tecnicamente i numeri per rimanere in piedi, premier compreso. Nonostante poi si dica scettica sulla possibilità di un governo di “larghe intese”, la governatrice ammette che riuscire a portare avanti una operazione del genere sarebbe un gesto molto apprezzato dall’opinione pubblica, visto che i cittadini ormai si rendono conto che la situazione è delicatissima e serve un contributo di tutti i partiti affinchè la nave arrivi sana e salva in porto. Stoccata anche sulle “nomine” in stile cavalleresco che Berlusconi aveva fatto nei giorni scorsi (come altre volte del resto), proponendo un Angelino Alfano capo del governo e Gianni Letta alla Presidenza della Repubblica: “Questo lo decideranno da un lato il Pdl e la coalizione che andrà alle elezioni, dall’altro il Parlamento” ha concluso la Polverini.

E proprio su quest’ultimo punto interviene anche il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, ultimamente sempre in perfetta sintonia con la governatrice del Lazio. Intervenendo durante una visita al parco acquatico Zoomarine, ha dichiarato alla stampa di essere profondamente grato a Berlusconi per aver fondato il Pdl, un partito che deve “andare avanti insieme al suo progetto politico” ma ha affermato che per il 2013 i candidati dovranno essere scelti utilizzando l’istituto delle primarie.

D’altronde non l’aveva promesso anche lo stesso Angelino Alfano o come al solito abbiamo capito tutti male?

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Giuseppe Di Spirito