Il governo ha accolto come âraccomandazioneâ lâordine del giorno del Pdl, per sostituire la festa del 25 Aprile con il 18 Aprile, giorno delle prime elezioni politiche, vinte dalla Dc. La proposta viene dal parlamentare Fabio Garagnani, che propone di sostituire i festeggiamenti per la festa della Liberazione con i festeggiamenti per ricordare il 18 Aprile 1948, giorno delle prime elezioni politiche in Italia, vinte dalla Democrazia cristiana di Alcide De Gasperi. Pare proprio che la festa della Liberazione sia proprio indigesta a questa maggioranza, visto che ci aveva giĂ provato a cancellarla, allâinterno di una delle svariate manovre economiche proposte negli ultimi mesi.
La proposta ha scatenato reazioni importanti, prima fra tutte quella dellâAnpi, lâAssociazione Nazionale Partigiani dâItalia. Carlo Smuraglia, presidente dellâAnpi, ha commentato cosĂŹ la proposta venuta dal Pdl: âUna provocazione dellâon. Garagnani e una follia del governo che lâaccoglie come raccomandazione. Penso che non se ne farĂ nulla. Ma se ci provassero troverebbero la ferma opposizione di tanti italiani che li farebbero rapidamente desistereâ. Per lâopposizione la proposta è âvile e inutileâ; la Lega offre una risposta provocatoria, come al solito: âAllora si festeggi anche la legge truffa del â53â.
Il Parlamentare Fabio Garagnani aveva scritto in una nota: âho ricevuto dal servizio di controllo parlamentare la conferma scritta dellâaccoglimento âcome raccomandazioneâ da parte del Governo del mio ordine del giorno che, in sede di discussione della manovra finanziaria del 14 settembre, impegnava ed impegna il Governo a sostituire la festivitĂ del 25 aprile con il 18 aprile 1948 che, a parere mio, è la vera data fondante ed unificante della democrazia italianaâ. Smuraglia, rimasto allibito dalla nota di Garagnani, aveva replicato: âQuesto parlamentare, evidentemente, cerca la provocazione. Mi domando come davanti ai problemi economici gravissimi di questo Paese gli possa essere venuta in mente unâidea cosĂŹ assurda. Il 25 aprile è una festivitĂ consolidata nella mente e nel cuore di tanti italiani. Come si può pensare di sostituirla con il ricordo di unâelezione politica vinta da una parte. Non ha nessun senso e nessuno la prenderĂ in considerazioneâ.
Durissimo è stato il commento del senatore del Pd Paolo Giarretta: âIl governo e la sua maggioranza, non contenti di dividere Paese sui problemi dellâoggi, vorrebbero dividerlo anche sulla sua storia dimostrando purtroppo di essere uomini piccoli dai pensieri piccoliâ.