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L’Europa dà tregua a Berlusconi ma il Pdl no: scoppia il giallo della lettera dei dissidenti

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Giuseppe Di Spirito

L’Europa ha deciso di pazientare e dare fiducia alla “dichiarazione d’intenti” recapitata da Silvio Berlusconi, nonostante la maggior parte del suo contenuto non fosse nulla di nuovo. Ma al ritorno in Italia una fastidiosa “sorpresa” aspettava il premier, la nascita di un vero e proprio “giallo” su di una missiva che alcuni parlamentari del Pdl starebbero approntando per chiedere senza mezzi termini al loro leader di fare quel famoso “passo indietro” che continua a rimandare e nel contempo riuscire ad allargare la maggioranza all’Udc per avere numeri solidi in Parlamento per portare avanti le riforme promesse.

Anche questa volta i “dissidenti” del Pdl sono stati ribattezzati “frondisti”, ma non è ancora chiaro di chi si tratti. Si fa il nome di una decina di parlamentari, tra cui Saro, Amato, Santini, Lauro, Del Pennino, Dini, Urbani, e non meraviglia di sentir nominare anche Beppe Pisanu, ma fioccano le smentite proprio a cominciare da quest’ultimo.

La bozza della lettera è trapelata su diversi giornali, questi alcuni punti salienti:

“Le misure che ci chiede Bruxelles sono molto impegnative, questo governo non è in grado di attuare i provvedimenti di cui ha parlato il presidente del Consiglio… Proprio per questo motivo si sta ragionando sulla necessità di coinvolgere altre forze moderate… Dobbiamo oggettivamente registrare che l’esiguità dei numeri, in particolare alla Camera, non consente a questo Governo di poter affrontare neanche l’ordinario svolgimento dei lavori parlamentari e tanto meno, quindi, di dare quelle risposte, anche molto impegnative sul piano del consenso sociale, che la drammatica situazione economico finanziaria richiede…”

Il segretario del Pdl, Angelino Alfano, è scuro in volto mentre rilascia numerose dichiarazioni e nega l’esistenza della missiva: “Quando riceveremo una lettera in questo senso ce ne occuperemo. Non commento documenti fantomatici senza firma“. Maurizio Gasparri e Gaetano Quagliariello si riferiscono invece alla smentita di Pisanu per evidenziare come possa trattarsi di una mezza bufala, ma hanno comunque stilato una nota congiunta in cui si dicono disponibili a confrontarsi con chi ha qualche problema, solo se avrà il coraggio di palesarsi: “Ben venga il confronto delle idee, ma per quello è necessario metterci la faccia“. Anche Roberto Maroni propende per una montatura: “Ho parlato con Berlusconi e Alfano questa sera e mi hanno detto che non è vero”.

Ma se i dubbi sono legittimi, è vero pure che a chiedere a gran voce di voltare pagina sono stati nelle scorse settimane diversi deputati, tra cui gli “scajoliani”. Proprio uno di essi, Roberto Antonione, non ha timore di fare una dichiarazione inequivocabile: “La crisi non ci permette più di perdere tempo. Occorre aprire ad una nuova fase e costruire poi una coalizione per giocarci la partita delle prossime elezioni”.

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Giuseppe Di Spirito