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Francia, Le Pen insidia Sarkozy nei sondaggi

Published by
Giuseppe Timpone

A sei mesi dalle elezioni presidenziali, lo scenario che si presenta davanti a Monsieur Nicolas Sarkozy è tutt’altro che tranquillizzante. Se ormai non ci sono dubbi (per i sondaggi) che a vincere sia al primo che al secondo turno sia quel “floscio” socialista di François Hollande, è l’incognita del risultato al primo turno a tenere con il fiato sospeso gli addetti ai lavori. I dati parlano del candidato socialista intorno al 35% dei consensi, seguito a distanza da Sarkozy con il 24% e al terzo posto arriverebbe Marine Le Pen, con il 19%. Tutti gli altri candidati, dai centristi alla sinistra estrema, non supererebbero ciascuno il 6% circa, pertanto, quasi con certezza, si possono considerare esclusi da qualsiasi gioco. Non così sarebbe per la “femme” della destra, quella figlia di Jean-Marie, capo storico dei frontisti, che nelle ultime settimane avrebbe rimontato i sondaggi di tre punti, passando dal 16% circa all’attuale 19%. Da Sarkozy la separano 5 punti, che se confermati non le consentirebbero di replicare la grande sorpresa del 2002 del padre, quando clamorosamente si ritrovò a sfidare l’allora presidente Jacques Chirac, scalzando il premier in carica socialista Lionel Jospin, al secondo turno.

Non è facile recuperare altri cinque punti, anche perchè la storia dei consensi in Francia ci dice che il Fronte Nazionale non ha mai superato alle presidenziali la soglia del 16-17%, quindi, già ora siamo oltre ai massimi storici, sempre stando ai sondaggi.

Ma nel 2002, Le Pen era dato al 9%, mentre poi conquistò il 16% al primo turno. Da sempre, i voti per i frontisti non vengono mai captati del tutto dai sondaggi, perchè la destra radicale sta fuori dagli schemi ufficiali e rituali della politica e delle sue rilevazioni. Di più: oggi il cavallo di battaglia della Le Pen è il ritorno al franco, che se fino a pochi mesi fa era uno scenario surreale e che avrebbe suscitato solo qualche smorfia di derisione, oggi rappresenta la volontà di una parte non così minoritaria dell’elettorato francese, spaventato e incupito da una crisi che inizia a fare terrore.

La donna della destra francese dura e pura critica Sarkozy per avere islamizzato l’Eliseo e di avere tradito le idee con cui pure era arrivato alla presidenza nel 2007. E che super-Sarkò non sia molto gradito agli stessi elettori di destra, è cosa risaputa. Non sappiamo se il 2012 sarà come il 2002, se il 2 finale nelle date porti o meno fortuna a quelli del Fronte, nati nel 1972 come formazione politica, esploso alla ribalta mondiale con le presidenziali del 2002, e che potrebbe rifare lo stesso nel 2012. Di certo, la politica di Parigi sarà costretta a fare i conti con quelli del Fronte.

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Giuseppe Timpone