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Categorie: News

L’annuncio delle dimissioni non basta: precipitano i mercati

Published by
Bruno De Santis

L’annuncio delle dimissioni non è servito: i mercati mostrano di non gradire il ritardo nel cambiamento alla guida dell’Italia. Mattinata di paura per l’economia italiana con lo Spread che vola fino a toccare quota 575 e il rendimento dei titoli di stato che sorpassa la fatidica quota del 7%, quella oltre la quale il rischio default diventa più concreto. Situazione drammatica che costringe il Capo dello Stato a un nuovo intervento per tornare a chiedere la coesione delle forze politiche: “Sono ore difficili e delicate queste – dichiara Napolitano -, servono decisioni immediate, non devono esserci chiusure e tabù ma un confronto più aperto e obiettivo“. Il presidente parla di un paese che ha bisogno di ritrovare credibilità “così da uscire da una stretta molto pericolosa sui titoli del nostro debito pubblico nei mercati finanziari e sulle condizioni dei nostri istituti di credito con prevedibili ricadute sull’attività economica e sull’occupazione”.

Il ruolo di guida che Napolitano sta provando a svolgere in questo momento di estrema difficoltà per il paese è testimoniato anche dall’incontro che il Capo dello Stato ha avuto in mattina con il ministro Tremonti e il sottosegretario Letta. Un incontro nel corso del quale si è parlato del maxiemendamento che il governo dovrà presentare al Senato.

Proprio sul maxiemendamento e sui tempi di approvazione della legge di stabilità si sta giocando la partita più importante: per evitare un ulteriore allungamento dei tempi, le opposizioni premono affinché si arrivi al via libera da parte di Palazzo Madama entro questa settimana, con l’approvazione definitiva entro lunedì. Questo è quello che chiede il Partito Democratico, con Bersani che parla di tempi che “si stanno drammaticamente stringendo” e assicura la maggiore disponibilità possibile per accelerare i tempi. Ora la palla passa alla conferenza dei capigruppo del Senato, con il Presidente Schifani che dovrebbe chiedere l’approvazione entro venerdì; a quel punto anche la conferenza dei capigruppo a Montecitorio potrà decidere i tempi dell’iter della legge di Stabilità.

Prima però occorre che sia fatta luce sul maxiemendamento: in questo vorticoso rincorrersi di eventi, infatti, il governo non ha ancora presentato il provvedimento. Il tempo ormai sta per scadere: c’è bisogno di uno scatto per salvare l’Italia dal baratro.

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Bruno De Santis