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Grecia, salta accordo su Petsalnikos premier

Published by
Giuseppe Timpone

Ufficialmente, da ieri pomeriggio George Papandreou è un premier dimissionario, da quando è stato ricevuto dal capo dello stato Carolos Papoulias per rassegnare le dimissioni. L’annuncio risale, tuttavia, a quasi una settimana fa, da quando cioè aveva fatto il tragicomico passo indietro sul referendum sugli aiuti europei. Ma, come previsto, un’intesa per formare un nuovo governo non è semplice da raggiungere, trattandosi di un esecutivo di larghe intese che vedrà il coinvolgimento dell’opposizione di centrodestra Nea Demokratia, guidata da Antonis Samaras. Ieri sembrava quasi si fosse vicinissimi a un accordo per piazzare a capo del governo il braccio destro di Papandreou e presidente del Parlamento, Filippos Petsalnikos. Ma all’interno di Nea Demokratia è esplosa una rivolta da parte di almeno una dozzina di deputati, che hanno chiaramente detto al loro leader che non avrebbero mai accettato di votare un governo guidato proprio da colui che aveva suggerito al premier uscente il referendum, cosa che ha fatto precipitare la situazione in Grecia e nell’intera Eurozona, screditando tutta Atene.

Per questo, le chanche di Petsalnikos di farcela adesso sono vicine allo zero, anche perchè si sarebbe tornati sul primo nome che circolava già all’inizio di questa crisi politica, ovvero quello dell’ex vice-presidente della banca centrale greca, Lucas Papademos.

In realtà, accanto al suo girano molti altri nomi, ma quello dell’economista sembra essere il più interessante anche per il centrodestra, in quanto le sue condizioni poste per accettare la guida del nuovo governo darebbero garanzie di rappresentanza al partito di Samaras. Papademos ha chiesto, infatti, che l’opposizione sia coinvolta pienamente nel nuovo esecutivo e che i due partiti firmino un documento di accettazione del piano di austerità chiesto dall’Europa. Inoltre, vuole anche la garanzia di godere di quella autonomia necessaria per fare le riforme.

E pare che al telefono con Papandreou (solo ieri sono stati pubblicati alcuni audio, in cui Obama e Sarkozy lo definiscono “pazzo e depresso”), questi gli abbia dato assicurazioni al riguardo, aprendo la porta a un governo tecnico con Papademos a capo. Comunque vada, tuttavia, si dovrebbe trattare di un governo a breve scadenza, giusto il tempo di andare a nuove elezioni anticipate, che si terrebbero il prossimo 19 febbraio.

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Giuseppe Timpone