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Spagna, scandalo a corte per affari genero Re Juan Carlos

Published by
Giuseppe Timpone

L’ombra di guai giudiziari in Spagna sta colpendo persino la famiglia reale, dopo che i magistrati stanno indagando su un presunto giro di fatture gonfiate che riguarda il genero del Re Juan Carlos, marito dell’Infanta Cristina, Inaki Urdangari, 43 anni. L’uomo è accusato di avere distratto fondi pubblici tramite la Fondazione Noos di Barcellona, di cui è stato presidente fino al 2006. Nel mirino dei magistrati ci sono alcune fatture emesse con il governo delle Baleari, per 2,3 milioni di euro, per l’organizzazione di due eventi sportivi a Palma, tra il 2005 e il 2006. La Casa Reale ha fatto sapere che si atterrà scrupolosamente alle procedure previste dall’inchiesta giudiziaria. Non è la prima volta che la famiglia reale aveva espresso la propria preoccupazione per i giri di affari dell’ex pallavolista del Barcellona e della nazionale. Adesso si rischia una brusca caduta di immagine, in un Paese travolto da un’ondata di fortissima avversione alle istituzione in conseguenza alla durissima crisi politica e sociale di cui è rimasto vittima negli ultimi tre anni.

E tutto questo accade a pochi giorni dalle elezioni anticipate, che si terranno il prossimo 20 novembre e in cui si prevede un trionfo dei Popolari di Mariano Rajoy, che porrebbe fine all’era Zapatero.

Anche stando all’unico dibattito trasmesso dalla TV pubblica tra il candidato premier del centrodestra e Rubalcaba per i socialisti dello Psoe, Rajoy avrebbe riportato una vittoria di immagine contro lo sfidante. Intanto, i cosiddetti “indignados” hanno fatto sapere che le loro manifestazioni andranno avanti fino al giorno delle elezioni. La Spagna, dunque, cerca un nuovo inizio e spera, ma il distacco dei cittadini dalla politica diventa sempre più forte con l’acuirsi della crisi. E l’“incidente” della Casa Reale non aiuta certo al recupero di credibilità della politica di Madrid, già travolta da scandali e inchieste giudiziarie.

L’unica nota apparentemente positiva degli ultimi mesi resta l’annuncio tutto da verificare da parte dell’Eta di sciogliersi e di abbandonare la lotta armata per l’indipendenza dei Paesi Baschi. L’organizzazione terroristica, tuttavia, non trova aperture nei probabili nuovi vincitori delle elezioni, i Popolari, che preferiscono verificare con i fatti le promesse. Anche questo è stato uno dei temi della campagna elettorale.

 

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Giuseppe Timpone