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Circo Orfei a Savona, la rabbia degli animalisti

Published by
Noemi Barbato

Cosa c’è di divertente nel vedere leoni saltare in cerchi infuocati, magari in groppa ad una gazzella, ciò che in natura sarebbe preda, o nel vedere elefanti costretti a saltellare ostacoli contornati da luci, musiche e grida di bambini? La risposta è nulla. Questo è lo spettacolo deprimente e degradante che offre ogni circo. Una realtà purtroppo ancora troppo presente in Italia. Stavolta la polemica scoppia a Savona, qui da pochi giorni è tornato il Circo Orfei, con tanto di animali costretti in condizioni miserabili.

L’Enpa di Savona fa sentire tutto il suo disaccordo e accusa il comune di essere insensibile all’argomento. Una faccenda, quella del circo, che non riguarda solo gli animalisti, ma tutta la comunità, la quale se degna di un paese civile deve prendere le distanze da spettacoli di questo genere.

Gli animali utilizzati nei circhi non solo vengono maltrattati durante gli spettacoli, perché non è certo intenzione di tutte le tigri muoversi a tempo di musica, ma anche e soprattutto dietro il sipario, lontani dai riflettori e dagli occhi curiosi dei bambini, dove gli animali sono costretti a lunghi viaggi nei camion e vengono maltrattati se si rifiutano di ubbidire ai domatori.

Ecco perché Gianni Buzzi, vicepresidente dell’Enpa di Savona, si rivolge alle persone, non agli organizzatori del circo, ma agli ipotetici spettatori e soprattutto a quei genitori che preferiscono far assistere i propri figli a questo spettacolo ignobile.

«Ci rivolgiamo alle singole persone. Solo se la gente smetterà di andare a vedere il circo con gli animali questa barbara forma di spettacolo vedrà la sua fine. Ai genitori diciamo: portate i vostri figli solo ai circhi senza animali, ci si può divertire senza far soffrire queste povere bestie».

Ciò che ha maggiormente indignato i volontari dell’Enpa è il fatto che il comune di Savona non abbia fatto nulla per evitare di ospitare il circo. Sebbene la legge italiana non preveda ancora il divieto di circo con animali, ciascun comune può evitare di fornirne i mezzi, ad esempio evitando di dare lo spazio necessario per l’attendamento. Così accade già ad Alassio, Albisola Superiore, Celle, Loano, Noli, Piana Crixia, Pietra Ligure, Quiliano, Stella e Toirano.

Il circo, con i suoi artisti, giocolieri e trapezisti, può essere un luogo di gioia e divertimento per ogni bambino, ma se questo stesso luogo si riempie di animali condannati per tutta la loro vita a torture fisiche e psicologiche, allora il circo non può che essere un luogo diseducativo e dannoso alla crescita dei più piccoli, i quali hanno il diritto di crescere in un mondo che rispetti i loro amici animali.

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Noemi Barbato