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Monti a “Porta a Porta”? Si scatena il “vespaio” di critiche ingiustificate

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Giuseppe Di Spirito

Ieri, per diverse ore, era circolata la voce che il premier Mario Monti aveva programmato un intervento televisivo per martedì sera a “Porta a Porta” per spiegare agli italiani la manovra finanziaria, insieme col ministro dello Sviluppo, Passera e del Lavoro, Fornero. Da quel momento… apriti cielo! Tra le forze politiche è cominciato un brusio sempre più “rumoroso”, con qualcuno che già intravedeva il fantasma del populismo “berlusconiano”, qualcun altro che improvvisamente si ricordava del “rispetto delle Istituzioni” (nello specifico, del Parlamento) ed altri ancora che non potevano fare a meno di dare libero sfogo alla loro antipatia per Bruno Vespa,  finendo per colpire di riflesso il presidente del Consiglio, per la sua “infelice” scelta.

Il problema di fondo, in realtà, è stato il fatto che Monti, secondo i malpensanti, avrebbe “snobbato” le Aule parlamentari per passare direttamente agli studi televisivi, parlando dei provvedimenti di risanamento del Paese “entrando nelle case” degli italiani.

Apriva il fuoco per prima la Lega Nord, che da quando Berlusconi si è dimesso sembra essere tornata una forza “rivoluzionaria” attenta anche ai cavilli; tutt’altra musica, quindi, di quando respingeva con leggerezza qualsiasi critica al precedente premier, anche per vicende delicate e fin troppo note. “Il presidente del Consiglio fa un altro sgarbo alla democrazia anteponendo la sua presenza televisiva al dovere istituzionale di riferire in Parlamento“, tuonava quindi Maurizio Fugatti, deputato del Carroccio, seguito a ruota, con espressioni simili, dal collega senatore Piergiorgio Stiffoni.

Che dire poi di Osvaldo Napoli, che forse ha già dimenticato le “preferenze” sulle trasmissioni a cui intervenire ed i veri e propri “show” offerti dal suo leader prima, dopo, e durante gli incarichi da Primo ministro. Con nutrito sarcasmo il deputato del Pdl invitava tutti i colleghi a sintonizzarsi su Rai1 e non solo: “Con un piccolo accorgimento si puo’ anche evitare una lunga e noiosa discussione parlamentare: sara’ sufficiente dotare ogni parlamentare di una macchinetta Auditel modificata, cosi’, insieme allo share, potranno essere contati anche i voti dei parlamentari a favore e quelli contrari alla manovra”.

Critiche a macchia di leopardo erano comunque venute anche da partiti di “ex-opposizione” come Idv, che per bocca di Antonio Di Pietro scherzava: “Vespa e’ la terza Camera”, mentre Pier Ferdinando Casini, segretario Udc, difendeva Monti, ritenendo importante una comunicazione a tutto il Paese. Anche Giorgio Merlo, vicepresidente della commissione di vigilanza della Rai, nonchè deputato Pd, non aveva gradito tutto il “vespaio” (è proprio il caso di dirlo) di polemiche suscitate: “Credo sia un esercizio inutile, nonche’ ridicolo, ironizzare sulla presenza di Monti a Porta a Porta nel presentare la futura manovra economica”.

Chi però attendeva di cogliere in fallo il governo è rimasto abbastanza male quando, in tarda serata, sono arrivati gli annunci ufficiali che hanno chiarito il tutto e costretto ad un rapido “dietrofront” diversi brontoloni: lunedi’ pomeriggio, dopo il consiglio dei ministri, vi saranno le audizioni di rito prima alla Camera alle ore 16, e poi al Senato alle 18.

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Giuseppe Di Spirito