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Berlusconi, manovra non è nostra. Troppe tasse sulla casa

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Giuseppe Timpone

Ha invitato il premier Monti a porre la fiducia sulla manovra, due sere fa, uscendo da Montecitorio, dove vi erano state le comunicazioni del governo sulle misure varate dal Consiglio dei ministri la sera prima. Ma che non si trattasse di carta bianca era chiaro. Più passano le ore e più escono fuori dettagli agghiaccianti, raccapriccianti su come saranno recuperati i famosi 30 miliardi della manovra di Monti. Soltanto la casa potrebbe versare in tasse allo stato altri 9 miliardi all’anno, un terzo del totale delle misure. Troppo, per un Paese allo sfinimento economico. Iniquo, eccessivo, che rischia di creare una bomba sociale. E non vanno giù neanche a Berlusconi queste misure. Ieri, in un vertice del PDL in Via dell’Umiltà, l’ex premier avrebbe chiarito la sua idea ai suoi uomini. Va bene il sostegno al governo, ma solo per senso di responsabilità. Ma sia chiaro che questa non è la nostra manovra. E sulla casa, le misure sono inique, perchè svenare gli italiani di altri 9 miliardi sugli immobili sarebbe eccessivo.

Quindi, l’appello di Berlusconi è di trattare in Commissione possibili modifiche al testo, perchè così com’è molti nel PDL potrebbero non votarlo. Già oggi arriva la stangata sugli automobilisti, pari a 9 centesimi di aumento delle accise sulla Diesel e a 13 centesimi sulla Super. Per effetto di questa manovra, alla pompa si rischia di pagare non meno di 1,70 euro al litro per la Verde, roba da austerity degli anni Settanta.

Per questa ragione, Berlusconi vuole evitare che la Lega, con le mani libere all’opposizione, intercetti tutto quanto il malcontento popolare. Per questo, l’alleanza con il Carroccio è sacrosanta e non deve essere messa in discussione. Ma allo stesso tempo, il piano di Silvio prevederebbe una sorta di esercizio del diritto del partito di maggioranza, il PDL, a essere maggiormente ascoltato sulle misure da attuare. Con il doppio obiettivo di fare pendere il governo dalla propria parte e di mettere il PD dinnanzi alle sue lacerazioni interne e ambiguità, cosa che lo sta facendo esplodere a poche ore dal varo della manovra stessa.

I tempi sembrano essere molto più veloci politicamente di quanto ci si attendesse. Berlusconi ha capito che non servirebbe giocare allo sfascio contro il governo, perchè offrirebbe al PD sul piatto d’argento la possibilità di sfilarsi dalla maggioranza, senza colpo ferire. Al contrario, il suo logoramento è già iniziato e potrebbe proseguire a rapidi passi, provvedimento dopo provvedimento.

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Giuseppe Timpone