Apertura in ribasso per tutte le borse europee, che cedono mediamente circa mezzo punto percentuale. E anche Piazza Affari apre in calo dello 0,54%, a conferma che l’exploit di venerdì altro non era che una sorta di ubriacatura poco giustificabile, in riferimento al vertice europeo di fatto fallimentare da un punto di vista delle soluzioni concrete.
E la tensione sale anche sul mercato dei bond, con il differenziale tra i nostri titoli di stato a dieci anni e i rendimenti dei Bund tedeschi, che si è portato nelle prime battute di oggi a quota 437 bp, dalla chiusura dei 420 punti dello scorso venerdì.
Al momento, i nostri titoli decennali rendono il 6,5%, contro il minimo del 5,9% che pure si era sfiorato la scorsa settimana. Ma il risultato positivo del restringimento si è andato sciupando proprio con il vertice del Consiglio Europeo, che ha partorito un accordo timido e tiepido, non soluzioni forti.
E a conferma che il vertice europeo non ha convinto c’è la dichiarazione dell’agenzia di rating Moody’s, che ha comunicato che i rating di tutti i Paesi dell’Eurozona saranno sottoposti a revisione nei primi mesi del nuovo anno, proprio per la mancanza di soluzioni credibili e decisive al recente summit di Bruxelles.
L’agenzia rimarca che le decisioni assunte la scorsa settimana sono sostanzialmente le stesse già adottate lo scorso mese di ottobre, riguardo al coordinamento delle politiche fiscali e al varo del Fondo europeo di salvataggio, l’Efsf. Infine, Moody’s rileva come al momento non sembrano probabili ulteriori default nell’Area Euro, ma lo scenario potrebbe portare a un peggioramento della situazione, tale da renderli possibili nei prossimi mesi, anche in considerazione delle costanti divergenze in politica fiscale tra gli stati membri.