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Francia, guai per Sarkozy. Si candida anche de Villepin

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Giuseppe Timpone

Una notizia davvero brutta per il presidente Nicolas Sarkozy. L’ex primo ministro Dominique de Villepin ha annunciato alla prima rete televisiva pubblica di volersi candidare alle elezioni presidenziali di fine aprile. De Villepin ha affermato che intende sostenere una idea diversa di Francia, che non sia umiliata dalle legge del mercato e che non costringa il Paese all’austerità. Pertanto Sarkozy dovrà fare i conti con un altro candidato, che potrebbe soffiargli parecchi voti a destra, pescando tra il suo stesso elettorato. 58 anni, ex diplomatico, de Villepin fu segretario generale dell’Eliseo tra il 1995 e il 2002. Poi, nel 2004, l’allora presidente Jacques Chirac lo nominò ministro dell’interno e in seguito primo ministro, contrariamente alle voci che volevano proprio un semi-sconosciuto e rampante Nicolas Sarkozy per quel posto.

Poi la sua carriera politica si eclissa irrimediabilmente con l’ascesa di Monsieur Sarkò, che conquista la guida del partito neo-gollista, l’Ump, mettendo in minoranza il gruppo di potere che dagli anni Settanta fino ad allora girava tutto intorno al fondatore Chirac. Tra questi vi era pure de Villepin.

Poi giunge pure il lacerante capitolo politico-giudiziario, con l’ex premier accusato di avere tentato di mettere in cattiva luce l’attuale presidente, attraverso operazioni bancarie volte ad incastrarlo. La giustizia lo assolve, ma l’odio politico tra lui e Sarkozy rimane, tanto che un anno fa fonda République Solidaire, che viene accreditata oggi di un 1% scarso nei sondaggi. A livello internazionale, de Villepin viene ricordato per essersi battuto durissimamente contro gli USA ai tempi della guerra in Iraq. E’ suo, tra l’altro, il discorso all’Onu contro l’allora segretario di Stato USA, Colin Powell.

Malgrado non abbia per nulla entusiasmato da primo ministro, oggi la sua candidatura potrebbe rappresentare la possibilità per gli elettori di destra anti-Sarkozy di vedere incarnata un’alternativa credibile che non sia quella protestataria del Fronte Nazionale.

Egli incarna l’idea di una destra, quale poi fu intesa da Chirac durante i suoi 12 anni di presidenza, ossia con un profilo più sociale e persino un pò liberal.

Per questo è temibile agli occhi di Sarkozy. Non siamo presenti dinnanzi a un outsider tout court, ma di un uomo che potrebbe godere anche degli appoggi di pezzi dell’apparato di partito che rimpiangono l’ex presidente.

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Giuseppe Timpone