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Categorie: News

Accorato appello dei Norvegesi: non abbiamo più burro, salvateci

Published by
Lucrezia Liuzza

In Norvegia non c’è più burro. Impossibile starete pensando ed invece è pura realtà. Gli scaffali dei supermercati norvegesi sono desolatamente vuoti e l’intera popolazione è nel panico, tanto da farlo diventare un vero e proprio caso di Stato. Tutto questo perché in Norvegia il burro è indispensabile, non solo per la dieta del Paese – ricca di grassi e povera di carboidrati – ma anche e soprattutto per la preparazione dei dolci natalizi.

Il mondo di internet è stato inondato da appelli di S.O.S. inviati da tantissimi blogger disperati. Su Twitter, in testa a tutti, si possono leggere ad esempio le accorate richieste di aiuto dei sudditi di re Harald V che si apprestano a preparare tutte le prelibatezze tipiche del Natale: “Aiutateci, abbiamo bisogno di burro. Siamo disperati. Siamo norvegesi”, “Senza burro, i nostri biscotti nazionali hanno il sapore della sabbia”, “brioches senza burro non sono brioches” il tutto accompagnato da foto di panetti da burro. Una vera e propria “tragedia nazionale”, così come è stata definita dai blogger.

La causa di questa grave mancanza, secondo il sito Views and News from Norway, sono da ricercarsi nella minor produzione di latte durante la scorsa estate e agli altissimi costi dei dazi doganali imposti in quanto la Norvegia non fa parte dell’Unione Europea.

Si aggiunge però un altro problema, come dire “oltre al danno anche la beffa”! A causa dell’elevata richiesta, si sono spalancate infatti le porte al mercato nero, al contrabbando e alla speculazione. Ed ecco che un panetto di burro da 250 grammi arriva a costare anche 10 euro e che su internet si arrivi a battere all’asta ben 350 euro un panetto da mezzo chilo. Ieri invece un cittadino russo è stato fermato alla dogana con la Svezia con 90 chili di burro destinato al contrabbando.

L’unica ancora di “salvezza” per la Norvegia pare essere al momento l’importazione: ed è per questo che il governo ha deciso di abbassare drasticamente i prezzi del dazio. Pare quindi che questa storia – complice forse l’atmosfera natalizia – si appresti a terminare con un lieto fine, che i norvegesi potranno preparare i loro dolci e che il Natale sia salvo.

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Lucrezia Liuzza