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Manovra: i principali correttivi per una maggiore equità, confusione per l’imposta sui c/c

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Giuseppe Di Spirito

Emergono gli emendamenti concordati dal governo al decreto salva-Italia che approderà in Senato il 21. Già preventivato il voto di fiducia, se necessario. Ecco i principali correttivi, sebbene su alcuni punti vi sia ancora un margine di variazione dovuto all’accavallarsi delle notizie.

Modifiche a favore dei cittadini: Il salvataggio dal blocco delle rivalutazioni si estenderà per il 2012 alle pensioni fino a 1.400 euro, ossia fino a tre volte il trattamento minimo, mentre per il 2013 la soglia sarà quella di oltre due volte il minimo. In arrivo anche delle eccezioni particolari per “i lavoratori che abbiano maturato un’anzianità contributiva di almeno 35 anni entro il 31 dicembre 2012” che potrebbero andare in pensione anticipatamente rispetto a quello che stabilirà il nuovo regime, oltre alle riduzioni percentuali delle “penalizzazioni” di chi in futuro andrà in pensione prima dei 62 anni. Per quanto riguarda l’Imu (nuova tassa sugli immobili) la franchigia per la prima casa potrà estendersi oltre i 200 euro base, arrivando fino a 400 euro in funzione del numero dei figli a carico, ossia 50 euro di detrazione per ogni figlio di età non superiore a 26 anni, avente lo status di residente nell’abitazione principale dei genitori.

Isteria collettiva per l’imposta di 34,20 euro su estratti conti correnti, che già esiste ma viene maldestramente data per “nuova” dalle prime notizie che circolano, causando immediate reazioni contrarie. Il governo è costretto ad emanare un comunicato per chiarire che il cambiamento è favore delle “persone fisiche” che non pagheranno più tale imposta se il c/c non supera i 5000 euro di giacenza, un provvedimento fatto apposta per favorire la creazione di piccoli conti, a seguito alla spinta sulla dematerializzazione delle transazioni quotidiane. Per i clienti diversi dalle “persone fisiche” l’imposta dovrebbe invece salire a 100 euro.
Modifiche ai prelievi sulle fasce alte di ricchezza: Le famigerate “pensioni d’oro” non sono state dimenticate, prevedendo un contributo del 15% per la parte eccedente 200.000 euro. La preventivata ritassazione dei capitali emersi con lo scudo fiscale, invece, aumenta al 2% ma in più si avrà un bollo del 10 per mille negli anni 2012 e 2013, in seguito del 4 per mille tutti gli anni. In arrivo anche mini imposte per immobili detenuti all’estero, stessa cosa per attività finanziarie svolte fuori dal Paese, ovviamente il tutto per chi risiede ancora in Italia.

Modifiche sui tagli ai costi della politica: il tanto annunciato taglio delle indennità di deputati e senatori viene rimandato, essendo ormai chiarito che è di competenza diretta delle Camere, e ribadendo che un decreto del governo su questa materia sarebbe stato giuridicamente “illegittimo”, mentre per il taglio delle province si arriverà al 31 marzo 2013, data in cui giunte e consigli in carica decadranno, intanto si cercherà di riassegnare e riordinare responsabilità e competenze presso gli alti enti. Poco conosciuto e dibattuto, infine, il taglio dei gettoni di presenza ai Consiglieri circoscrizionali e delle Comunità montane, che comunque manterranno il loro gettone sino al termine dell’attuale mandato. Si stabilisce quindi la gratuità degli incarichi negli “enti territoriali non previsti dalla Costituzione“.

Sulle liberalizzazioni si annunciano battaglie: mentre i tassisti vengono esclusi da questa tornata sui servizi di mobilità locale, la Federfarma annuncia uno sciopero generale contro il provvedimento che affida la vendita dei medicinali di fascia C anche alle parafarmacie.

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Giuseppe Di Spirito