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Iran, Sakineh sarà lapidata o impiccata

Published by
Giuseppe Timpone

Vi ricordate di Sakineh Mohammadi Ashtiani, meglio nota nel mondo solo come Sakineh? Si tratta della donna la cui condanna a morte per lapidazione per il reato (molto dubbio) di omicidio del marito era stata sospesa lo scorso anno, in seguito alle forti proteste di tutte le diplomazie occidentali, che avevano anche minacciato ritorsioni contro l’Iran. Invece, a mesi di distanza, il caso dovrebbe essere presto riaperto (nei fatti non era mai stato chiuso) e Sakineh rischia di essere o lapidata (pratica molto diffusa nel mondo arabo e che ha radici antiche) o forse impiccata. Lo ha affermato il capo del dipartimento di giustizia dell’Azerbaijan orientale, una regione dell’Iran, in cui è detenuta la donna.

Secondo l’uomo, tale Malek Ajdar Sharifi, l’adulterio di una donna sposata prevede la pena della lapidazione, anche se qui c’è anche l’accusa di omicidio, per la quale la donna è stata condannata.

Ma l’uomo assicura che il caso verrà esaminato senza fretta e che gli esperti di diritto islamico stanno da tempo valutando la possibilità di condannare a morte la donna con l’impiccagione. Niente più carcere a vita, come si era paventato lo scorso anno. Sakineh sarà uccisa, anche se Teheran farà la “concessione” di trasformare la condanna per lapidazione in impiccagione. Come se il solo problema fosse la modalità con cui eseguire la condanna a morte.

La storia ha fatto discutere molto la stampa internazionale. La donna era stata condannata nel 2010 per il reato di adulterio e omicidio. Sakineh avrebbe anche confessato i due reati, ma secondo molti osservatori la sua sarebbe stata una dichiarazione estorta, soprattutto perché alla donna sarebbe stata prospettata l’ipotesi di finire soltanto in carcere, in caso di ammissione dell’omicidio.

In verità, chi ha seguito il caso ritiene che la condanna per il reato di omicidio sia stata fortemente voluta dal regime degli ayatollah al fine di placare l’opinione pubblica mondiale, sdegnata dall’idea che una donna fosse uccisa solo per tradimento.

Tuttavia, malgrado quello di Sakineh sembra l’unico caso di condanna a morte per adulterio, già nei mesi scorsi sono state lapidate anche donne giovanissime, ree di avere tradito il marito o di avere avuto rapporti extra-coniugali, per la quale cosa sono stati puniti a morte anche giovani uomini. Ci troviamo di fronte a un regime ben più spietato di quanto già non lo si conosca.

 

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Giuseppe Timpone