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Ora è certo: “Mario Monti è come Silvio Berlusconi! Anzi peggio”

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Giancarlo Sali

L’ascolto della conferenza stampa di fine anno di sir Mario Monti ha fotografato in maniera perfetta una situazione che appariva piuttosto chiara già dai primi giorni del suo insediamento a Presidente del Consiglio: la stessa concezione della politica e della società che aveva Silvio Berlusconi (che il capo del Governo ha di nuovo ringraziato anche ieri per il lavoro svolto precedentemente), estremamente liberista solo con i deboli e pro classi sociali maggiormente benestanti, ce l’ha pure Mario Monti. In più c’è in Monti l’amore viscerale per le tasse, ove Berlusconi preferiva tagli alla spesa (questi ultimi però spesso provocavano comunque degli aumenti della tassazione, specie locale, per coprire i tagli).

Ieri poi lo stile sgradevolmente superbo mostrato in conferenza stampa, in cui traspariva in lui una sicurezza, quasi boriosa, nell’affermare che grazie al proprio lavoro l’Italia era al sicuro, che ci saremmo sicuramente rivisti tra un anno per la conferenza stampa di fine 2012, perchè il suo Governo è forte, il suo zittire i giornalisti alle domande scomode che mettevano in luce come i suoi provvedimenti si abbattano sulle classi sociali più deboli, l’hanno avvicinato a Berlusconi anche nello stile. A proposito, ora che lo spread è sempre alto, Monti dice che non dobbiamo guardarlo troppo: ma come?! E’ il dato che ci comunica gli interessi che paghiamo sul nostro debito pubblico, che se rimangono alti, renderebbero vana anche la sua manovra!

Bene ha detto Di Pietro affermando: “E’ come Silvio: quando Monti parla, sembra di essere in una televendita”. E tra le righe il Professorone della Bocconi ha provato anche a vendere la prossima riforma del lavoro, che mirerà a parificare tutti i lavoratori, precari e non, con un livellamento verso il basso: tutti a tempo indeterminato, ma solo sulla carta, perchè tutti comunque licenziabili a piacere, alla faccia dell’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori che verrà riscritto o depotenziato. Mentre le caste, a cominciare dagli ordini professionali, tipo avvocati, notai, commercialisti, giornalisti non verranno toccate (perchè appunto le richieste dell’Unione Europea le ascoltiamo solo quando si tratta di colpire le fasce più deboli!). Ah si! Vero: un ordine verrà cancellato, quello dei pubblicisti, che non si possono permettere di iscriversi all’albo dei giornalisti: VERGOGNA!! E poi sì alla tassa sulla prima casa (senza detrazioni in base al reddito!) e no alla patrimoniale, sì all’aumento delle tariffe locali ma no alle imposte sui capitali dei grossi evasori (inutile bombardarci di pubblicità sull’importanza di non evadere le tasse, perchè è clamorosamente “suggestivo” aizzare l’odio delle persone a che se la prendano col commerciante che non batte qualche scontrino, perchè altrimenti chiude e non sa come mangiare, e poi non tassare i capitali miliardari all’Estero derivanti dall’evasione, come per esempio ha fatto la Germania!).

Che il 2012 sia l’anno nel quale riusciremo a liberarci da politici, banchieri, caste e poteri forti che hanno rovinato la nostra bella Italia, questo è l’augurio più bello che posso farvi: Buon Anno a tutti!

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Giancarlo Sali