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Caso Cosentino, Bossi chiede voto anticipato per no all’arresto

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Giuseppe Timpone

E’ il caso Cosentino a tenere banco anche nelle prossime ore a Montecitorio. Il deputato del PDL e coordinatore del partito in Campania è oggetto di una richiesta di arresto della Procura di Napoli, perché considerato referente dei casalesi. Alla Giunta per le autorizzazioni a procedere ieri hanno prevalso i sì all’arresto, grazie ai due voti determinanti della Lega, che sarebbe orientata a votare nello stesso modo in Aula. Se così fosse, l’arresto sarebbe quasi certamente autorizzato, perché malgrado il voto sia segreto, pare che nell’UDC e nel PD non siano in tanti ad essere disponibili a salvare Cosentino, temendo una forte reazione di piazza e anti-casta.

Tuttavia, la situazione è molto delicata e in gioco ci sarebbe la stessa sopravvivenza di Monti, dato che un voto favorevole all’arresto da parte di UDC e PD sarebbe ritenuto uno sgarbo dal PDL, che come loro sostiene l’esecutivo.

Per questo, la tentazione di staccare la spina al governo sarebbe altissima, così come la delusione verso il Carroccio. L’ex premier sta tentando di ricucire lo strappo con la Lega, mediando con Bossi. In ballo ci sono le elezioni amministrative della primavera, che il PDL deve affrontare con la certezza di almeno un alleato. Ma il Senatùr sarebbe stato per nulla accomodante con il suo (ex) alleato: se vuoi salvare Cosentino, fai cadere subito il governo e si vada al voto in primavera. Questo sarebbe il messaggio chiaro del Carroccio, diviso al suo interno tra la corrente di Maroni, più decisa alla rottura, e quella del cosiddetto “cerchio magico”, legato a Bossi.

E così, l’ala dei contrari al governo riprende quota dentro il PDL, alle prese anche con il caso liberalizzazioni che il partito vede come fumo negli occhi, toccando le categorie alla base del proprio elettorato di riferimento.

Il verdetto di Montecitorio sarà determinante per valutare quale china prenderà l’esecutivo, che già domani dovrà affrontare un altro responso importante per il suo destino, la sentenza della Consulta per i referendum sulla legge elettorale.

Non meno interessante sarebbe l’effetto di un possibile no all’arresto, per valutare l’impatto sull’opinione pubblica, tra cui da mesi serpeggia un fortissimo sentimento di anti-politica.

 

 

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Giuseppe Timpone