Unipol sarebbe pronta a fare ingresso nel capitale di Premafin, la holding finanziaria, che la famiglia Ligresti controlla direttamente e indirettamente per il 50% almeno delle sue azioni. La compagnia assicurativa bolognese sarebbe intenzionata a seguire due percorsi alternativi, che vengono studiati in queste ore dalle due maggiori banche creditrici, nonché regia dell’operazione: Mediobanca e Unicredit.
In pratica, Unipol acquisterebbe le azioni dei Ligresti e superando la soglia-limite, sarebbe costretta a lanciare un’Opa obbligatoria sul restante 50% delle azioni. Dopo di che, il nuovo azionista di controllo sottoscriverebbe pro-quota l’aumento di capitale da parte di Premafin in FonSai, che dovrebbe ammontare a un impegno di circa 250 milioni, essendo la ricapitalizzazione della controllata fino a un massimo di 750 milioni e la quota Premafin nella compagnia assicurativa del 35%.
Tuttavia, prima di procedere alla fusione tra Premafin, FonSai e Unipol, sarebbe necessaria una ricapitalizzazione anche della holding, che potrebbe ammontare fino a 800 milioni, se è vero che si parla di un’ipotesi di aumento di capitale complessivo per 1,5 miliardi.
L’ipotesi alternativa sarebbe di una fusione diretta a tre tra Unipol, FonSai e Premafin, che avrebbe dalla sua la possibilità di evitare ai bolognesi il lancio di un’Opa obbligatoria, sgravando il costo complessivo dell’operazione.
Tuttavia, è parere di parte degli analisti che anche Unipol dovrebbe ricapitalizzarsi, se vuole dare vita a questa operazione. Anche per queste voci, il target price è stato rivisto al ribasso da parte di Banca Akros, che lo ha tagliato da 0,30 a 0,20 euro, mentre resta neutrale il giudizio di Mediobanca, che lo conferma a 0,40 euro.