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Francia, cresce consenso Marine Le Pen. Per Sarkozy è incubo 2002

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Giuseppe Timpone

Gli ultimi sondaggi confermano il trend crescente per il candidato del Fronte Nazionale, Marine Le Pen, quando mancano ormai esattamente tre mesi alle elezioni presidenziali, il cui primo turno si terrà il 22 aprile, mentre la data per il ballottaggio è prevista per il 6 maggio. In testa a tutte le rilevazioni di voto c’è sempre François Hollande, il candidato socialista, anche se non è chiaro nelle ultimissime settimane se il suo trend sia ancora calante o le distanze con Nicolas Sarkozy si siano stabilizzate. Quest’ultimo è accreditato intorno al 25% al primo turno, a 2-3 punti di distacco dal rivale diretto.

Tuttavia, c’è un’incognita che grava su entrambi i candidati, anche se in questa fase tormenta molto di più la destra che i socialisti: Marine Le Pen.

Accreditata di un quinto dei consensi, in realtà gli stessi sondaggi dimostrano come fino a un terzo dei francesi sarebbe disposto a votare per la candidata del Fronte Nazionale, condividendone le idee. Le stesse resistenze sarebbero in netto calo, essendo oggi il 35% degli elettori a dirsi contrario al Fronte, contro il 70% di alcuni anni fa. Dati che rendono molto bene l’avanzata anche culturale che la destra radicale e anti-sistema sta acquisendo in Francia.

Per Sarkozy si potrebbe materializzare l’incubo di un 2002 a parti invertite. Dieci anni fa fu il premier socialista Lionel Jospin a fare le spese dell’avanzata di Jean-Marie Le Pen, che lo scavalcò al primo turno e arrivò al suo posto al ballottaggio. Oggi, con i sondaggi che tirano, il rischio è tutto su Sarkò, il quale è a pochi punti di distacco da Le Pen.

E bisogna anche dire che il voto per la destra radicale generalmente non viene colto nelle sue intere dimensioni dalle intenzioni di voto, visto che l’elettorato sarebbe mediamente più restio a rivelarsi. Inoltre, da qui alla fine della campagna elettorale i toni anti-europeisti del Fronte gli potrebbero portare abbastanza consensi, se è vero che ci accingiamo a vivere due mesi molto drammatici per la tenuta dell’euro e delle stesse istituzioni europee.

Indubbiamente, se qualcosa dovesse accadere, nessuno meglio di Le Pen sarebbe in grado di capitalizzare il consenso anti-Bruxelles. A quel punto, un ballottaggio Hollande contro la pasionaria della destra francese non sarebbe solo un’ipotesi.

 

 

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Giuseppe Timpone