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Emilio Fede lascia tg4 e pronto per il senato

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Giuseppe Timpone

Se n’era parlato esattamente un anno fa, quando il caso delle ragazze ad Arcore aveva rischiato di travolgerlo, insieme a Lele Mora. Il direttore del TG4, Emilio Fede, ha confermato che a giugno lascerà la direzione del suo telegiornale, dopo 21 anni, per fare altro. A dire il vero, la storia, come dicevamo, risale ad almeno un anno fa, quando c’era aria di licenziamento per il direttore. Tuttavia, alla fine, fu trovato un accordo con l’azienda, che gli prolungò il contratto di un paio di anni, di fatto blindando il suo posto, ambito, si disse, soprattutto da Salvo Sottile, allora in pieno boom di ascolti con il suo “Quarto Grado”.

Della cosa non si discusse più, anche perché si vociferava di una clausola che prevedeva una penalità abbastanza onerosa, nel caso di rescissione unilaterale del contratto da parte di Mediaset.

Poi, a novembre, il premier Silvio Berlusconi si dimette e subito dopo giunge la dichiarazione di Emilio Fede, che come ultimo atto di fedeltà annuncia di dare le dimissioni a giugno, perché con la fine dell’ultimo governo Berlusconi si sarebbe chiusa una fase e se ne aprirebbe un’altra, che potrebbe richiedere altre persone a commentarla. Oggi, la conferma che non si trattava di una dichiarazione frutto dell’onda emotiva.

Mette una cosa in chiaro il direttore. Non scomparirà né dalla TV, né dalla vita pubblica. Anzitutto, sarebbe già in programmazione nei palinsesti di Rete4 una trasmissione settimanale in seconda serata di approfondimento giornalistico. Poi, spiega che l’ex premier gli avrebbe offerto varie volte di andare a fare il deputato o senatore, ma che egli avrebbe sempre rifiutato, preferendo restare in TV.

Adesso, aggiunge Fede, potrebbe arrivare il momento di accettare, magari con un’esperienza al Senato con la moglie per una legislatura.

Quanto alla buona uscita, non sarebbe nemmeno minimamente vera la notizia dei sette milioni di euro. Sotto un milione, chiarisce il direttore, magari prevedendo una consulenza per tre anni più due.

Infine, quanto alla successione, vedrebbe bene una donna, una tra Safiria Leccese, Annalisa Spiezie e Benedetta Corbi. Chissà che non sia l’ultimo schiaffo ai colleghi maschi che da tempo “gufano” per una sua uscita di scena.

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Giuseppe Timpone