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Florida, Romney vince dibattito. Gingrich in vantaggio a livello nazionale

Published by
Giuseppe Timpone

L’ultimo dibattito tenutosi a Jacksonville, in Florida, in vista delle primarie del Partito Repubblicano per il 31 gennaio, che si terranno in questo stato, ha avuto alcuni momenti scoppiettanti tra i duellanti Mitt Romney e Newt Gingrich. Ora che i sondaggi sono schizofrenici, oscillando dalla vittoria dell’uno a quella dell’altro, mai come adesso i due sfidanti sanno che si giocano tutto nel voto in Florida. Le ultime rilevazioni di voto danno una situazione del cosiddetto “too close to call”, “troppo vicini per esprimersi”, nel senso che la distanza tra i due sarebbe ai minimi e all’interno anche dell’errore statistico, pare un paio di punti.

Su base nazionale, le cose per l’ex governatore del Massachussetts si mettono di male in peggio, se è vero che gli ultimi sondaggi lo danno al 28% contro il 37% dell’ex speaker della Camera.

Per questo, serve un rilancio d’immagine e una eventuale vittoria in Florida lo garantirebbe. E tra i due all’ultimo show in diretta TV ci sono state scintille, quando Gingrich ha accusato Romney di essere contrario agli immigrati. Qui il 13% della popolazione è di origine ispanica e il tema è sensibile. Romney ha risposto piccato all’accusa, sostenendo che si tratta di una menzogna e che Gingrich dovrebbe vergognarsi di ciò che ha detto, chiarendo poi che il padre è nato in Messico.

Altro punto in favore di Romney è stato poi quando il mormone è stato attaccato sulla sua dichiarazione dei redditi, da cui si evince che su 42 milioni guadagnati, ha pagato tasse per solo il 15%. Romney ha chiesto ironicamente a Gingrich se non ha per caso redditi da Freddie Mac e Fannie Mae e ha ricordato come quei soldi se li sia guadagnati e sono frutto di investimenti.

Infine, ultima stoccata sull’idea di Gingrich di costruire una stazione sulla Luna. “Se me lo avesse proposto un mio manager” ha affermato Romney, “lo avrei licenziato senza esitazione”.

Per i Repubblicani, che stiano con l’uno o l’altro candidato, le cose non stanno andando per il verso giusto, non riuscendo a capitalizzare il vento in poppa, che pure hanno da mesi. Dato in vantaggio su Obama in una ipotetica sfida per le presidenziali, Romney ora è dietro al primo di sei punti, mentre molto peggio farebbe Gingrich, indietro di 18 punti.

 

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Giuseppe Timpone