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“In Time”: Quando il tempo è denaro…

Published by
Giuliano Gambino

Oggi parliamo di “In Time“, il nuovo film di Andrew Niccol uscito nelle sale una decina di giorni fa

In un futuro distopico gli uomini vengono modificati geneticamente e dopo il venticinquesimo anno di età hanno solo altre 52 settimane di vita prima di morire. Per continuare a vivere poi devono guadagnare altro tempo. E’ proprio il tempo infatti la nuova moneta del futuro, la merce di scambio che viene utilizzata per tutto, dal pagare le bollette al comprare un caffè o fare una telefonata.

Il protagonista è Will un ragazzo premuoroso e gran lavoratore che vive alla giornata lavorando sodo nel quartiere povero di Dayton.
La sua vita però cambierà del tutto dopo l’incontro con il magnate Henry Hamilton che, stanco dell’immortalità e dei cento anni di vita che ancora possiede, decide di donare a Will il suo tempo e suicidarsi. Da quel momento il ragazzo, complice anche la morte della madre, deciderà di combattere quell’ingiusto sistema che regala la vita eterna ai ricchi e la morte sicura alla gente povera.

Il cast vede Justin Timberlake per la prima volta impegnato nel genere sci-fi. Poi ci sono Amanda Seyfried, Cillian Murphy, Alex Pettyfer e volti televisivi molto conosciuti come Olivia Wilde, Vincent Kartheiser, Matt Bomer e Johnny Galecki.

Il regista Andrew Niccol torna così ad affrontare temi sociali in maniera molto evidente, come già fatto con l’ingegneria genetica per “Gattaca – La Porta dell’ Universo” del 1997 e con l’intelligenza artificiale in “S1m0n3” del 2002. Anche il film che si pone tra quest’ultimo e “In Time”, cioè “Lord of War” del 2005 con Nicolas Cage e Jared Leto, affrontava, con toni leggeri però, un argomento difficile come il contrabbando di armi.

Dall’ideatore di “The Truman Show” non ci potevamo aspettare di meglio. “In Time” riserva numerose sorprese: è un film d’azione che non nasconde i suoi obiettivi di denuncia. E’ interessante il contrasto tra i ricchi e i poveri,tra la grande metropoli e i sobborghi, tra la flemma di una vita tranquilla e la frenesia del vivere alla giornata. La lotta la potere ovviamente, si pone al centro di tutte le tematiche che attraversano la pellicola.

L’idea di umani con “vite a tempo” però non è del tutto originale, essendo già stata utilizzata nel film “La Fuga di Logan” del 1976, che prossimamente sarà oggetto di remake da parte di Nicolas Winding Refn e Ryan Gosling.

“In Time” è quindi consigliato a chi cerca un film d’azione diverso che al termine della visione dia qualcosa da pensare, sebbene verso la fine scada nei classici stereotipi hollywoodiani.

Published by
Giuliano Gambino