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Euro: abolizione delle monete da 1 e 2 centesimi

Published by
Pamela De Santis

A 10 anni dalla nascita della moneta unica europea, si fa spazio un’ipotesi già pensata pochi mesi prima dell’entrata in vigore dell’Euro: l’abolizione delle piccole monete rosse da 1 e 2 centesimi in Italia.

Già inizialmente si parlava della possibilità di effettuare degli arrotondamenti per difetto o per eccesso, in prossimità dei 5 centesimi. La prassi tuttavia non è stata mai ufficializzata, e probabilmente è stata messa in atto soltanto dal piccolo negozio sotto casa.

Alcuni Paesi europei invece hanno aderito di buon grado all’eliminazione delle piccole monete. È la Finlandia ad anticipare tutti, che da subito aderisce all’iniziativa, non coniando le monete di piccolo taglio. Due anni dopo invece – nel 2004 – tocca all’Olanda eliminare dal proprio portafogli le monete da 1 e 2 centesimi. Nei due Paesi europei, le monete suddette, ora vengono prodotte soltanto per chi lo richiede, ossia per i collezionisti. La motivazione di tale decisione è dovuta al maggiore costo di produzione rispetto al reale valore dei centesimi. Coniare dunque le monete da 1 e 2 centesimi, allo Stato non conviene economicamente.

Tale problema tuttavia arriva da molto lontano e cioè dagli Stati Uniti d’America. Il Presidente Obama infatti sta cercando una soluzione per risolvere sia il problema del costo eccessivo, ma anche un fatto più grave, che è quello della tossicità dei penny. I piccoli spiccioli di Dollaro sono composti da più del 97% di zinco e ciò ha causato gravi danni ad animali domestici che hanno ingerito o leccato le monete, soprattutto ai cani. Si sta dunque pensando di utilizzare un’altra lega meno tossica o eliminarli direttamente.

I piccoli centesimi di Euro invece sono realizzati con acciaio inossidabile ricoperto di rame, mentre lo zinco è presente in piccole quantità solo nei tagli da 10, 20 e 50 centesimi. La questione economica però resta identica e la possibilità che presto i piccoli centesimi spariranno dalle tasche degli italiani, è davvero vicina.

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Pamela De Santis