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Categorie: News

Frutta di stagione: cosa acquistare a marzo

Published by
Lucrezia Liuzza

In questo mese di marzo la frutta di stagione rimane principalmente ancora quella dei mesi precedenti: possiamo portare a tavola  una grande varietà di agrumi e quindi arance, mandarini, cedri, limoni e pompelmi e poi ancora mele, pere, banane, avocado e kiwi.

L’avocado è il frutto di una pianta originaria dell’America Centrale, Messico in particolare, che oggi viene coltivato anche nell’area mediterranea. La sua forma è quella di una pera, il colore può essere verde o viola tendente al nero a seconda della varietà e la polpa giallo-verde, di consistenza burrosa e dal profumo che richiama la noce acerba. La buccia, a differenza di quella di molti altri frutti, non è commestibile. Le sue origini risalgono ai tempi più antichi, il 5000 a. C. per la precisione, ed era l’alimento base di Maya ed Aztechi; fu poi portato in Europa dagli spagnoli perché considerato un cibo afrodisiaco.

Esistono più di 20 varietà di avocado, diverse per forma, colore, grandezza e aspetto della buccia: quelli piccoli, di forma piriforme e con buccia liscia e scura sono i più saporiti e più ricchi di grassi. Le varietà più conosciute sono: Ettinger e Fuerte, quella più comune, dalla forma allungata e buccia sottile, di colore verde brillante; Nabal, dalla forma più tonda , buccia spessa e sapore delicato; Hass, che è considerata la varietà più buona, dalla buccia ruvida e verde che diventa scura con la maturazione.

L’avocado ha un alto grado di calorie ed è povero di zuccheri ma ricco di grassi: essendo per la maggior parte grassi monoinsauturi, questo frutto è considerato una buona fonte di grassi essenziali come l’acido linoleico e l’acido alfalinoleico. E’ il frutto con il più alto contenuto di proteine e rappresenta anche un’ottima fonte di antiossidanti coma la vitamina E e il glutatione che, insieme all’azione del beta-sitosterolo che è in grado di abbassare il colesterolo, aiutano a prevenire le malattie cardiovascolari.

Al momento dell’acquisto bisogna scegliere quelli che, ad una certa pressione delle dita, risultano morbidi senza però lasciare solchi nella buccia. Nel primo caso sono al punto giusto di maturazione, nel caso in cui rimanga il solco sono invece troppo maturi e quindi da scartare. Se al contrario sono troppo duri, vuol dire che sono ancora acerbi e che quindi vanno fatti maturare: basta tenerli a temperatura ambiente per 3-5 giorni. Una volta maturati possono essere conservati in frigo per circa 5 giorni ma attenzione: in frigorifero non maturano!

A causa del suo sapore particolare, l’avocado non è molto indicato per la preparazione di dolci ma è invece ottimo come antipasto: consumato al naturale, una volta tagliato a metà, può essere condito con una salsa fatta con aceto, pepe, sale oppure con maionese e vinaigrette. Non è un frutto che sopporta la cottura e quindi va servito crudo, in aggiunta ad insalate, a minestre, alle macedonie o al gelato ma sempre aggiunto alla fine. Inoltre tende a diventare nero, un po’ come il carciofo, una volta aperto: se non si consuma tutto subito è consigliabile condirlo con il succo di limone. E’ parecchio utilizzato per la preparazione del Guacamole, una salsa tipica del Messico che viene servita con le tortillas, usata come condimento o pinzimonio.

Grazie alle sue proprietà antiossidanti, l’avocado viene in “aiuto” soprattutto a noi donne: schiacciando infatti la polpa di un avocado maturo e mescolandola con 2 cucchiai di olio di mandorle, si ottiene infatti una maschera per il viso utile per combattere le rughe e l’invecchiamento precoce della pelle.

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Lucrezia Liuzza