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Endemol, Mediaset vende quota e dice addio a ideatore del Grande Fratello

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Giuseppe Timpone

Quasi per una coincidenza, a poche ore dalla fine della dodicesima edizione del Grande Fratello, che ha mostrato i peggiori risultati in termini di ascolto di sempre, il gruppo televisivo Mediaset ha annunciato di avere abbandonato la partita Endemol, iniziata cinque anni fa con la rilevazione di un terzo delle sue azioni, tramite una complessa operazione finanziaria a leva per 2,6 miliardi. Si tratta della casa di produzione olandese di format di grande successo in Italia e nel mondo. Per il nostro Paese, tra gli altri, Endemol produce programmi di successo come il Grande Fratello, appunto, La Prova del Cuoco, Affari Tuoi, Chi ha incastrato Peter Pan? E solo per citarne alcuni.

L’avventura, poi trasformatasi in disavventura, era iniziata nel 2007, quando Cologno Monzese decideva di acquistare la società olandese, detenendo la proprietà in parti uguali con Cyrte, il fondo che fa capo allo stesso Endemol, e Goldman Sachs.

Ben presto, tuttavia, si scoprì che la società era troppo indebitata e senza una chiara tendenza alla crescita. A fronte di 2,1 miliardi di debiti, infatti, crollavano utili e cassa, anche per l’assenza di un vero piano industriale, cosa a cui puntava tantissimo Mediaset, unico socio industriale. E così anno dopo anno, le difficoltà finanziarie di Endemol si sono trasferite di pari passo nei bilanci del gruppo televisivo. Fino a quando alla fine dello scorso esercizio, i creditori non avevano già richiesto la conversione dei loro crediti in equity, ossia in capitale. A novembre, poi, la casa cinematografica americana Time Warner aveva offerto un miliardo per rilevare la società in crisi, ma l’affare non era stato preso in considerazione.

Pochi giorno fa, in sede di presentazione del bilancio, Mediaset aveva evidenziato come la quota relativa a Endemol fosse stata non più iscritta al valore corrispondente al patrimonio netto contabile della controllata, bensì come “partecipazione disponibile alla vendita”, una sorta di preannuncio della dismissione e ciò, dopo che anche nell’esercizio 2010 tale partecipazione era stata azzerata a livello contabile.

Ieri, la riprova che le intenzioni di Fedele Confalonieri e di Piersilvio Berlusconi, rispettivamente presidente e vice-presidente del gruppo, erano per l’uscita dal business rivelatosi un insuccesso. E così è stata annunciata la cessione sul mercato del debito senior da 110 milioni, venduto al prezzo di circa 66 centesimi per ogni euro, per un incasso complessivo di 72 milioni, corrispondenti al 6% del capitale Endemol, nel caso di conversione in equity.

Tale cifra corrisponde a una valutazione complessiva della società per 1,2 miliardi, un pò al di sopra della proposta della Time Warner. E si tratta di liquidità fresca, che entra nelle casse di Mediaset in uno dei periodi più difficili per Cologno Monzese.

L’esercizio 2011 si è chiuso con un utile netto in calo a 225 milioni, inferiore al consensus di 245 milioni. Riguardo al segmento Mediaset Premium, a fronte di un quasi pareggio dei conti 2010 e alle attese di un pareggio nel 2011, si è registrata una perdita operativa di 68,5 milioni, dovuta essenzialmente al rialzo dei costi per la rinegoziazione dei diritti del calcio, malgrado l’aumento dei ricavi.

Il problema è determinato dalla riduzione degli introiti pubblicitari, che si è evidenziata già nella seconda parte del 2011, ma che sembra destinata a peggiorare nel corso di questa prima fase del nuovo anno.

Per questo, il nuovo piano triennale prevede un taglio dei costi per 250 milioni, con un blocco o una forte riduzione del turn-over. I 72 milioni, quindi, potrebbero servire alla società per rafforzare gli obiettivi e rilanciare gli investimenti, magari destinando risorse alla creazione di prodotti di successo.

Sul fronte Endemol, invece, l’addio di Mediaset è tutt’altro che una buona notizia. Uno, perché gli acquisti di Cologno Monzese rappresentano il 25% del suo margine operativo e qualora il legame tra le due società si dovesse allentare, con il gruppo italiano a guardarsi meglio intorno, per gli olandesi sarebbero dolori. Due, perché Mediaset era fino a ieri l’unico socio industriale della casa di produzione. Oggi, invece, malgrado il piano di salvataggio abbia fatto scendere l’indebitamento a 500 milioni, tutta la gestione resta affidata ai soli fondi e banche, non interessati alla presentazione di un piano di rilancio industriale, quanto tutt’al più a recuperare al più presto l’investimento. Si tratta di Apollo, Centerbridge, Cyrte, Goldman Sachs, Lamco e Rbs.

Anche per l’assenza di una prospettiva concreta, Piersilvio avrebbe deciso di lasciare Endemol al suo destino, dopo che per cinque anni ci ha creduto il più di tutti.

Ma non è detto che questo addio sia negativo per Cologno Monzese. Negli ultimi tempi, i format che riempiono la programmazione delle sue reti non hanno più né lo smalto, né il riscontro di un tempo. La dimostrazione lampante è proprio del Grande Fratello, che domenica ha chiuso la sua peggiore stagione per appeal e ascolti. La possibilità, quindi, che le reti Mediaset possano attingere a produzioni alternative o provvedano autonomamente a creare prodotti televisivi non è da escludersi e potrebbe determinare il rilancio del gruppo, oltre che il miglioramento dei suoi conti.

 

 

 

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